TABORC

SAN MINIATO - Domenica 1 ottobre alle ore 21,15 nell’auditorium Carismi in piazza Bonaparte a San Miniato si darà ufficialmente inizio al nuovo anno pastorale diocesano con l’incontro dal titolo «La Chiesa alla luce della Evangelii Gaudium» che vedrà come relatore Enzo Bianchi, fondatore della comunità di Bose. Parliamo di questo nuovo anno pastorale, delle proposte e delle sfide, con il vescovo Andrea.

Eccellenza, ci permetta di iniziare partendo da un fotogramma, quello che mostra lei insieme ai giovani della diocesi sulla riva del lago di Tiberiade. Com’è stata questa esperienza con i giovani in Terra Santa?

«Sono molto contento di questa esperienza perché, anzitutto, ho conosciuto giovani provenienti da varie realtà della diocesi, tutti molto disponibili e partecipi, i quali hanno vissuto in modo intenso l’intero pellegrinaggio. Sono sicuramente una risorsa e presenza positive. Giovani con tante qualità e ognuno con un proprio cammino di fede. Quando ho commentato questa esperienza su Facebook, ho fatto ricorso alle parole di San Paolo nella Lettera ai Filippesi, definendo i nostri giovani "mia gioia e mia corona". E poi ci sono la bellezza e la ricchezza della Terra Santa. Abbiamo toccato la terra dove ha camminato il Signore Gesù, dalla Galilea fino alla Giudea; abbiamo ascoltato la sua Parola e visto i segni del Regno».

Tra qualche giorno prenderà ufficialmente il via il nuovo anno pastorale. Nella lettera pastorale «Con vento favorevole» che ha scritto alla diocesi lo scorso Avvento, lei invita tutta la chiesa di San Miniato a mettersi in cammino alla luce dell’esortazione apostolica «Evangelii Gaudium» di Papa Francesco. Quali sono le prospettive che si aprono per la diocesi?

«Il nuovo anno pastorale si propone di riprendere e approfondire le strade indicate nella lettera pastorale e, allo stesso, di avviare alcuni processi pastorali concreti.
Anzitutto, alla luce dell’esortazione apostolica "Evangelii Gaudium" di Papa Francesco, si partirà dalla centralità della Parola di Dio, ribadendo l’invito a metterla al centro dei nostri incontri, anche di quelli degli organismi parrocchiali. In questo senso, penso per la prossima Quaresima ad alcuni incontri di lectio divina sulla Parola di Dio che sarò io stesso a condurre.
Poi dovrebbero avviarsi alcuni "laboratori" sui temi di lavoro specifici richiamati nella lettera pastorale: ci sarà un "laboratorio" che avrà come tema l’elaborazione di un progetto unitario di catechesi; un "laboratorio" sui percorsi di pastorale familiare; un altro sulla questione della realizzazione delle unità pastorali; un altro ancora sulla riforma della struttura della curia; infine, un "laboratorio" che riguarderà in particolare l’immobile del seminario.
Terza cosa sarà richiamata alle parrocchie la necessità di costituire, laddove non fosse ancora presente, il consiglio di pastorale per la parrocchia o per le unità pastorali.
E ancora, visto che nell’autunno del prossimo anno si terrà il sinodo dei giovani, che ci chiede di metterci in ascolto dei giovani, ho l’intenzione di costituire "un consiglio" dei giovani per il vescovo.
Infine, accanto a tutto questo, proseguiranno le vie della pastorale ordinaria legate alle parrocchie, alle diverse aggregazioni ecclesiali, non ultima la pastorale per i malati e le iniziative della carità e i percorsi di formazione permanente per i presbiter

Il 1 ottobre Enzo Bianchi sarà ospite della diocesi e aprirà l’anno pastorale con una relazione proprio sull’esortazione apostolica di Papa Francesco.

«Sono lieto della presenza di Enzo Bianchi nella nostra diocesi. Personalmente sono debitore del monastero di Bose per l’ambiente di preghiera e di ascolto che da tanti anni mi offre e che mi ha visto vivere lì gli esercizi spirituali prima dell’ordinazione episcopale. Enzo Bianchi è una figura significativa della Chiesa italiana nel leggere i segni dei tempi e nell’offrire stimoli di cammino per la chiesa alla luce della Parola di Dio. Il suo intervento vuole essere un contributo reale alla conoscenza e alla comprensione della "Evangelii Gaudium", per stimolarne una ricezione sinodale e per illuminare i percorsi pastorali sopra richiamati».

Il prossimo 29 ottobre ordinerà due nuovi sacerdoti. Quali sentimenti suscita in lei questo grande dono per la diocesi?

«Le prossime ordinazioni presbiterali, che sono un grande per la nostra chiesa e che mi riempiono di gioia, portano l’attenzione sul seminario e sulle vocazioni. Quest’anno entra a far parte della nostra comunità un nuovo seminarista. Con quest’ingresso siamo a un numero complessivo di quattro seminaristi, mentre qualche altro giovane sta conducendo un percorso di discernimento vocazionale. Dobbiamo tutti sostenere il nostro seminario e pregare per le vocazioni! L’insieme delle proposte di pastorale giovanile hanno un orizzonte e un significato vocazionale. A queste proposte si deve aggiungere tutta la nostra comunità cristiana, prospettando ai giovani anche in modo audace l’ipotesi di scelte di vita religiosa maschile e femminile e quella del diventare prete. La questione delle vocazioni è specchio della vitalità della nostra Chiesa che solo se autentica, evangelica, essenziale, gioiosa, può attrarre e dare senso a scelte di dono di tutta la vita al Signore e alla Chiesa».

Seguici su Twitter

I cookie rendono più facile per noi fornirti i nostri servizi. Con l'utilizzo dei nostri servizi ci autorizzi a utilizzare i cookie.
Maggiori informazioni Ok Rifiuta