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DALLA DIOCESI - Quattro anni fa Alessandro Zaccuri, giornalista di Avvenire, venne a San Miniato per presentare il suo terzo romanzo Dopo il miracolo. Per i lettori locali fu l’occasione per scoprire uno scrittore colto e originale, ancora poco noto al grande pubblico. Nei suoi libri Zaccuri è solito raccontare storie che, sotto un’apparenza “profana” (si pensi a Infinita notte, ambientato nel contesto frivolo del festival di Sanremo), nascondono profonde strutture teologiche. Uno scrittore cattolico, infatti, non necessariamente parlerà di preti e di suore, ma sempre parlerà di Dio. I romanzi di Zaccuri funzionano bene, anche soltanto sul piano narrativo, grazie al ritmo, al linguaggio mai banale e agli intrecci ben congegnati, ma rivestono un interesse particolare per una specifica categoria di lettori: i rabdomanti della fede. Questi non saranno delusi dal quarto romanzo del nostro autore, Lo spregio, un romanzo breve, avvincente e spietato, che mette in scena (come l’opera prima di Zaccuri, Il signor figlio) il rapporto tra le generazioni. Siamo in un piccolo paese del comasco, al confine con la Svizzera. Il giovane Angelo decide di seguire le orme del padre sulla via del crimine dopo aver scoperto che questi, sotto l’onesta facciata della locanda di famiglia, gestisce un giro di contrabbando e prostitute. Irrompe però l’elemento perturbante con l’arrivo in paese di una famiglia mafiosa in soggiorno forzato al nord. Angelo stringe amicizia con Salvo, il figlio prediletto del capomafia. Il loro affiatamento, apparentemente indistruttibile, va in frantumi quando Angelo fa uno “spregio" a Salvo, cui segue la relativa terribile vendetta. Nella discesa agli inferi di Angelo mi è sembrato di intravedere la figura dell’uomo di oggi, materialista e beffardo, incapace di percepire la minaccia del sacro e di cogliere l’unica via di salvezza offertagli da Dio. E nel racconto di Zaccuri l’agire di Dio è paradossalmente adombrato nella scelta di un padre, per niente esemplare, che nel momento supremo rinuncia alla vendetta e decide di compiere uno spiazzante gesto d’amore.

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