giovani che onorano

ROFFIA -  È un momento felice per la nostra diocesi. L’impegno dei nostri bravi ed operosi sacerdoti, coadiuvati da donne ed uomini consacrati, da laici impegnati in loro aiuto, sta dando ottimi risultati, in special modo nella pastorale giovanile. Già lo scorso 8 giugno abbiamo avuto molta testimonianza dai nostri giovani, che hanno raccolto l’invito del nostro vescovo Andrea ad una apericena prima delle vacanze estive. Abbiamo notato un forte desiderio di stare insieme, di costruire un mondo migliore,

di rendersi utili e disponibili per iniziative efficaci ed efficienti in questo attuale momento insicuro per tutti. Molti istituti scolastici, in chiusura dell’anno, concorrono con i propri allievi in concorsi di letteratura. Abbiamo anche qui dei risultati eccellenti: ragazzi e ragazze con un alta e colta preparazione culturale, formati anche negli oratori parrocchiali, stanno conquistando i primi posti, con lodevoli valutazioni delle commissioni esaminatrici. Sabato 16 giugno a Roffia, parrocchia di San Michele Arcangelo, si è svolto, per l’inaugurazione dell’organo, un concerto del maestro Matteo Venturini, di cui conosciamo la sua grande, ammirevole preparazione di maestro d’organo, ormai conosciuto in molte cattedrali europee ed americane. Oltre a questa finalità si è festeggiato anche il 55° anniversario di sacerdozio del parroco Padre Albino De Giobbi, e per l’evento è stata invita la corale «Mons. Cosimo Balducci», diretta dal direttore maestro Auro Maggini, con al piano il giovane pianista e compositore maestro Leonardo Ricciarelli. Anche il maestro Leonardo è un giovane della nostra diocesi samminiatese che ormai fa parlare molto della sua capacità, della sua abilità e della sua passione artistica per la musica. Ha saputo entusiasmare ed emozionare la platea suonando una ammirevole introduzione al Nabucco di Giuseppe Verdi e nell’accompagnarlo nella sua totale interpretazione del bravissimo coro «Mons. Cosimo Balducci». Queste tre testimonianze inorgogliscono i nostri cuori e fanno credere ancora maggiormente che i nostri giovani non sono merce da gettare o da sfiduciarli, ma anzi da integrarli ancora di più alla guida di molte nostre istituzioni sociali. Sono giovani usciti dalle nostre famiglie, le quali hanno gettato sul terreno della loro vita un granellino di senape, quasi invisibile, ma col tempo si è sviluppato e cresciuto come i figli e questo ha donato loro i suoi frutti, divenendone guida, stimolo, fiducia, entusiasmo. Don Luciano Marrucci, nelle sue omelie metteva sempre in primo piano quanto la parabola del granello di senape significava, affermando che insieme ad ognuno di noi vi è stato messo a dimora un piccolo seme, che con l’aiuto di persone buone e sagge si sviluppa, cresce, si difende dalle erbe nocive, donandoci poi il proprio frutto per affrontare con sicurezza, capacità e intelligenza la vita. Però ammoniva sempre: quanta responsabilità abbiamo nell’accettare l’aiuto di questo granellino di senape!

Seguici su Twitter

I cookie rendono più facile per noi fornirti i nostri servizi. Con l'utilizzo dei nostri servizi ci autorizzi a utilizzare i cookie.
Maggiori informazioni Ok Rifiuta