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DALLA DIOCESI - La Chiesa attesta e proclama che Cristo, ingiustamente condannato e crocifisso il Venerdì Santo, dopo tre giorni risorge ed inaugura un mondo nuovo. Spaventosa e triste risulterebbe, infatti, la vicenda umana se il sepolcro di Gesù fosse rimasto sigillato per sempre.
La morte sarebbe davvero l’abisso del nulla «e l’unico incontrastato tiranno, che tutti schiaccia ed annienta.


Se Cristo non fosse risorto – confidava San Paolo ai Corinzi – vana è la nostra fede e noi restiamo nei nostri peccati» (1 Cor 15, 17 ). Senza la risurrezione di Cristo, sicura garanzia e pegno certo della nostra stessa risurrezione, nessun conto di giustizia potrebbe mai essere saldato. Non potremmo avere alcuna prospettiva di vedere premiato il bene, visto che in questo mondo rimangono impuniti non pochi misfatti e delitti e sembrano farla franca molti malfattori. Per gli emarginati, i poveri, gli sfruttati non ci sarebbe difesa che valga. A coloro che soffrono nel corpo e nello spirito resterebbe aperta solo la strada della rassegnazione o della ribellione inutile e disperata. Ma la Pasqua c’è. Possiamo pertanto rallegrarci e sperare. Cristo risorto dona la vittoria più importante e desiderata : il trionfo della vita sulla morte, della gioia sulla sofferenza, dell’amore sull’odio, del perdono sulla vendetta, della grazia che santifica sul peccato che deturpa la nostra dignità .
È nella Pasqua di Cristo che troviamo le radici di una vita nuova e della vera libertà interiore. «Togliete via il lievito vecchio per essere pasta nuova … Infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e perversità, ma con azzimi di sincerità e verità»( 1 Cor 5, 7-8 )». È ancora San Paolo a ricordare che la Pasqua del Signore diventa veramente efficace per noi solo se riusciamo a perlustrare accuratamente la nostra coscienza per sradicare e distruggere ogni legame con le falsità, le ingiustizie ed i peccati. C’è sempre una purificazione del cuore da compiere per vivere in purezza e santità e poter così scoprire e assaporare la gioia e la bellezza della Pasqua.