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SAN MINIATO - La figura del vescovo Oscar Romero sarà al centro della Festa del Teatro 2016, che metterà in scena “Il martirio del Pastore” del drammaturgo costaricano Samuel Rovinski (1934-2013). Altri sei spettacoli offriranno ulteriori prospettive sul tema della fede, che fa da filo conduttore della rassegna teatrale giunta alla sua settantesima edizione. Il cartellone è stato presentato lo scorso 21 aprile in una conferenza stampa svoltasi nell’aula magna del Seminario di San Miniato.
Dopo i saluti ufficiali del vescovo Andrea Migliavacca, del sindaco Vittorio Gabbanini, del vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, prof. Gianfranco Rossi e del presidente del Dramma Popolare, dott. Marzio Gabbanini, ha preso la parola il direttore artistico, don Piero Ciardella, che ha offerto una panoramica sugli spettacoli in programma. Spettacoli che attingono al meglio della drammaturgia d’ispirazione cristiana in Italia.


Il tema della fede è declinato in maniera più ampia nel testo di Giuseppe Cederna, “Le mille anime dell’India”, un diario di viaggio alle sorgenti del sacro che testimonia la ricerca umana di un di più. Altri due spettacoli sottolineano la lotta tra il bene e il male, la “teo-drammatica”, che costituisce la sfida principale per la fede. “Eppur mi son scordato di me” di Gianni Clementi, interpretato da Paolo Triestino, mette in scena l’apologo di un uomo che in seguito a un incidente subisce l’asportazione della parte del cervello dove risiedono le pulsioni cattive. “Caino Royal”, attraverso le figure di due clown, ripensa gli archetipi di Caino e Abele, ipotizzando un’altra storia, senza il male.
Tre spettacoli ritagliano la figura di altrettanti personaggi che hanno vissuto intensamente il loro rapporto con Dio. Esempi di una fede a tutto tondo, da valorizzare nella consapevolezza che il cristiano del XXI secolo “o sarà un mistico o non sarà affatto”. “Per obbedienza” di e con Fabrizio Pugliese narra la storia di un singolare santo francescano, forse poco conosciuto ma estremamente affascinante: San Giuseppe da Copertino, il santo protettore degli studenti. “Un viaggio lungo un mondo” è invece il racconto della vita e delle opere di don Lorenzo Milani, figura contrastata ma animata da una fede profonda e luminosa. “Don Primo Mazzolari, un prete scomodo” di e con Antonio Zanoletti è infine una prima assoluta. Il testo è stato scritto apposta per il Dramma Popolare.
Come già accennato, lo spettacolo centrale sarà dedicato alla vita di mons. Romero, che può essere sintetizzata nell’opzione radicale per i poveri, vissuta fino al martirio. Opzione fuori da ogni intento politico o ideologico. Il testo di Rovinski è stato scritto appena tre anni dopo l’uccisione di Romero e attinge ampiamente alle parole stesse del vescovo martire di San Salvador. Ne emerge il ritratto di un uomo di Dio, che è dovuto passare attraverso un difficile processo di conversione. Dopo un’iniziale vicinanza con gli oligarchi, in seguito all’assassinio dell’amico padre gesuita Rutilio Grande, il vescovo Romero prese sempre più consapevolezza della necessità di denunciare le violenze della dittatura militare che insanguinava il Paese e opprimeva i poveri. La sua predicazione lo rese inviso al governo e, a seguito di un invito rivolto agli ufficiali e a tutte le forze armate a non eseguire più gli ordini contrari alla morale, il 24 marzo 1980 venne ucciso mentre stava celebrando la Messa al momento dell’elevazione dell’Ostia. Oscar Romero è stato proclamato beato il 23 maggio 2015.
Saranno quindi ancora una volta temi di grande portata umana e cristiana quelli affrontati sul palcoscenico sanminiatese che quest’anno, come ricordato dal presidente Gabbanini, godrà del patrocinio del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Infine, rispondendo all’intento originario dei soci fondatori, la Festa del Teatro uscirà in altre piazze del territorio: due degli spettacoli saranno rappresentati rispettivamente sul sagrato del Santuario di Cigoli e sulla piazza della Misericordia di San Miniato Basso.