DALLA DIOCESI - È arrivato il momento di tirare le somme della nostra piccola inchiesta sui problemi del comprensorio del cuoio. Abbiamo ascoltato la voce degli amministratori locali, delle scuole, degli operatori del terzo settore che si occupano in particolar modo dei fenomeni delle dipendenze e delle forme di disagio sociale purtroppo presenti anche nei nostri paesi. Statistiche raccolte dall’Azienda Regionale Sanitaria Toscana ci hanno aiutato a inquadrare il problema anche dal punto di vista quantitativo, benché non esistano dati completi e definitivi.
Lo spaccato che emerge lascia sicuramente spazio alla speranza, anche se con molte ombre. Nonostante l’impegno e le parole rassicuranti delle amministrazioni è chiaro che anche qui emergono sempre più forti le problematiche del degrado urbano. Anche se tendenzialmente il nostro tenore di vita è ancora elevato, esistono delle sacche di povertà, di "degrado del bello", di disagio personale e familiare, che influiscono sulla percezione della sicurezza e sulla qualità della vita di tutti.
Affiorano anche problematiche legate alla solitudine che si manifesta sotto varie forme e sfocia in comportamenti lesivi della propria e dell’altrui dignità. Ci riferiamo al problema della prostituzione (e non solo quella in strada), al consumo di sostanze stupefacenti, alla dipendenza dal gioco d’azzardo, che addirittura comincia a interessare anche le giovani generazioni.

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Passano i giorni e gli alunni del liceo Marconi sono ancora incerti sul proprio futuro scolastico. Una situazione angosciante per tanti di questi giovanissimi e per le loro famiglie. In attesa che si risolva la discussione sulla "nuova sede" provvisoria del liceo, alcuni ragazzi si sono sfogati, nel corso della festa del Tartufo, con i missionari di Nuovi Orizzonti che svolgevano attività di evangelizzazione di strada e di ascolto dei problemi delle persone. Tra una preghiera e la scelta casuale di una parola biblica che potesse parlare alla situazione di ognuno, quegli studenti hanno manifestato la preoccupazione che maggiormente li affligge. Un grido che non può essere ignorato.

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CASTELFRANCO - Il Comune di Castelfranco di Sotto, uno dei centri più multiculturali del Comprensorio, assieme a S. Croce, esprime appieno l’insieme delle criticità del territorio, ma anche le opportunità e le risposte dell’amministrazione, guidata da Gabriele Toti:

Sindaco, ci racconti la sfida dell integrazione a Castelfranco
«Possiamo anche continuare a far finta di niente, ma la nostra società, e parlo di quella italiana, sta diventando multiculturale. La nostra realtà castelfranchese ci conferma il quadro nazionale: molti cittadini da tanti anni vivono, lavorano ed hanno figli che frequentano le scuole qui. Abbiamo percentuali superiori alla media (siamo al 14%) di stranieri per il fatto di trovarci in centri industriali ad alto tasso di impiego di lavoratori extracomunitari. Le attività di integrazione devono portare alla conoscenza reciproca. Sono convinto che considerare i valori di riferimento civili e religiosi delle nostre comunità, salvaguardarli, valorizzarli non vada in contrasto con politiche di integrazione. Siamo italiani, ogni giorno e non solo in contrapposizione ai nuovi arrivi: uno straordinario popolo accogliente ed ospitale, capace di trasformare ogni situazione difficile in occasione di crescita ed arricchimento culturale e sociale.
Da poco abbiamo approvato un disciplinare con norme più precise in caso di ricongiungimenti per cittadini stranieri. Tra le norme c’è una responsabilizzazione dei proprietari degli alloggi con cui gli stessi attestano, assumendosene la responsabilità, tramite apposite certificazioni, lo stato dell’alloggio e degli impianti. In un anno siamo passati da 21 richieste concesse, nel periodo giugno-settembre 2015, a 7 nel periodo giugno - settembre 2016».

In ogni comune la parola "degrado" ha assunto un significato diverso. Qual’è quello di Castelfranco, quali sono le problematiche principali?
«L’aspetto più importante è recuperare il senso di comunità e il senso di appartenenza. A Castelfranco ha assunto un significato diverso il concetto di lotta contro il degrado: quest’ultimo può essere rappresentato da una scritta che imbratta un muro, un vetro rotto o poca manutenzione in uno spazio pubblico. L’obiettivo dell’Amministrazione è di restituite a poco a poco al nostro paese la sua bellezza: Strade, chiostri, piazze, muri, puliti e curati. Il bello educa al bello e, in tutti questi anni, i nostri cittadini hanno dimostrato di avere cura e preoccupazione per proprio paese. In questo senso ricordo quanto di positivo è stato fatto: con il percorso di Castelfranco Bene Comune, abbiamo delle aziende private o gruppi di cittadini che provvedono alla gestione delle aree a verde con uno sconto sulla bolletta tari (tassa sui rifiuti)».

Diffusione di sostanze illegali anche tra i più giovani, bullismo ed emergenza scuola. Quali di queste criticità interessa di più il suo comune.
«Sono problematiche di cui sentiamo quotidianamente parlare e che ci troviamo a gestire. Nell’affrontare questi fenomeni non siamo soli ed agiamo in accordo con le istituzioni scolastiche ed i servizi sociali: in alcuni casi c’è stato anche il coinvolgimento di associazioni sportive, inserendo nelle squadre giovanili alcuni ragazzi che si trovavano in condizioni ’di marginalità’. Lo sport può avere anche questo valore. Esiste, un problema di spaccio di sostanze stupefacenti che interessa i nostri boschi delle Cerbaie. Su questo versante, registro una fortissima azione da parte dell’Arma dei Carabinieri e la collaborazione del corpo forestale dello stato, pur nella limitatezza di personale.
Per far fronte a questi problemi è fondamentale la collaborazione delle famiglie, della scuola e di chiunque sia a conoscenza di situazioni di difficoltà perché conoscere ci permette di intervenire tempestivamente».

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opera spatha

SAN MINIATO - Con la conferenza stampa del 27 ottobre scorso l’Opera SpathaCrux ha rilanciato la sua presenza sul territorio diocesano ed ha annunciato anche l’apertura di una nuova sezione a Pistoia. Associazione privata di fedeli approvata da mons. Fausto Tardelli nel 2014, l’OSC è composta prevalentemente da giovani, a partire dal suo presidente e fondatore Valerio Martinelli, studente universitario ventitreenne.

Al tavolo dei relatori, Leonardo Rossi, Melissa Costagli e Matteo Petrini, che hanno ricordato i principi ispiratori dell’associazione SpathaCrux, che nel nome richiama le immagini paoline della Parola di Dio come spada e della Croce che è potenza e sapienza di Dio (non a caso il patrono dell’Opera è l’Apostolo Paolo) e la cui finalità è la formazione dei giovani all’onesta partecipazione alla cosa pubblica in accordo con i dettami della fede cattolica. Una particolare attenzione è dedicata alla tutela del patrimonio storico-artistico e alle opere di beneficenza.

A questo proposito sono state menzionate le collaborazioni con la Fondazione Stella Maris, con i Rotaract di San Miniato e con i Leo Club distrettuali. Con questi ultimi in particolare è in corso una raccolta di fondi per un progetto ambizioso, Checkpoint Africa, che culminerà nel 2018 con la partecipazione a un rally umanitario in favore delle popolazioni povere del Marocco.

Dal punto di vista della formazione, l’OSC ha organizzato in passato convegni su tematiche diverse, l’ultimo dei quali a Firenze sulla situazione dei cristiani in Terra Santa.

Un progetto che riguarda più da vicino San Miniato è quello volto a valorizzare luoghi e monumenti del territorio attraverso documentari prodotti in collaborazione con un gruppo di giovani operatori. I video saranno trasmessi attraverso il sito web del Comune di San Miniato. Un altro progetto culturale importante si svolgerà nel territorio pratese, a Montemurlo, dove avrà luogo, in una residenza storica recentemente ristrutturata, un ciclo di serate sul modello della Versiliana.

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cattaneo26

SAN MINIATO -I problemi sono reali e sarebbe sciocco chiudere gli occhi - a parlare sono due docenti di Religione dell’Istituto Cattaneo di San Miniato, Gabriella Boldrini e Alessandra Dal Canto - però bisogna rilevare che la scuola è attenta alle tematiche dell’educazione alla salute e della prevenzione delle dipendenze già dagli anni ’90”.
La legge 162 del 26 giugno 1990 istituì nelle scuole superiori i Centri di Informazione e Consulenza (CIC), per offrire agli studenti ascolto e assistenza. Anche se all’epoca non c’erano statistiche o dati precisi, ci si rese conto che per i giovani star bene con se stessi, con gli altri e con le istituzioni è il modo migliore per evitare di cadere in comportamenti a rischio.
All’Istituto Cattaneo attualmente è operante il CIC, gestito da docenti formati per svolgere questo servizio, a cui si è aggiunta una psicologa scolastica. Al centro di informazione e consulenza, che è parte integrante dell’offerta formativa della scuola, possono rivolgersi sia gli studenti, che le famiglie e i docenti. L’assoluto rispetto della riservatezza incoraggia una grande fiducia e apertura da parte dei giovani nel rivolgersi ai docenti per esporre i loro problemi.
“Nonostante i tagli, il preside Alessandro Frosini ha voluto continuare a investire risorse umane ed economiche in questo servizio e in altri progetti che vanno nella stessa linea”.
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