lucamacchi

ll 2014, con le sue importanti ricorrenze, mi ha dato l’occasione per intraprendere una riflessione sul nostro tempo. Come è noto sono 100 anni dall’inizio del primo conflitto mondiale (1914), la Grande Guerra, al termine della quale sarebbe scomparso un mondo, una cultura. Nel 2014 sono anche i Settanta anni del passaggio del fronte da San Miniato nel corso della Seconda Guerra Mondiale e dai tragici fatti del Duomo del 22 luglio del 1944 che hanno profondamente segnato la cittadina. Queste le motivazioni che mi hanno fatto intraprendere una personale riflessione che ho chiamato una meditazione per immagini. 

Questa è stata la partenza. Ovviamente sono andato oltre. Per essere sincero all’inizio ho cercato di non fare caso a quanto stavo pensando. Cercavo di allontanare l’idea di dover affrontare un tema così impegnativo. Per un po’ ho fatto finta di niente. Ma il pensiero ritornava, si ripresentava e nella mente prendevano forma figure che altrettanto velocemente svanivano. Infine mi sono detto che non potevo far finta di niente, che dovevo affrontare l’argomento. Così ho cominciato a mettere giù disegni, schizzi, (più di cento in tutto) idee che, poco a poco si precisavano, si mettevano a fuoco: la composizione prendeva forma. Inevitabilmente sono stato investito dalla contemporaneità, dai fatti di oggi che sono quelli nei quali siamo immersi. L’attentato alle Torri Gemelle di New York è diventato l’emblema di tutti gli attentati; le torri della modernità sono il corrispettivo delle torri medioevali; il computer si sostituisce ai libri stampati. Poi gli sbarchi dei migranti. Lampedusa oggi come nell’epico sbarco sulle coste settentrionali del Lazio quando giunsero i profughi in fuga dalla mitica guerra contro la rocca sacra di Troia. L’inizio di una grande storia. Non c’è guerra o attentato che non produca gesti di solidarietà, di aiuto, di fratellanza; l’esporre "Il loro sacrificio faccia germinare la pace" in questo nobile palazzo vuole essere un omaggio e un ringraziamento alle attività della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di San Miniato, ai suoi volontari sempre pronti ad intervenire nei momenti di criticità. Il titolo stesso dell’opera è tratto da una epigrafe posta nel Sacrario ai caduti di Santa Maria del Fortino.