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SAN MINIATO -I problemi sono reali e sarebbe sciocco chiudere gli occhi - a parlare sono due docenti di Religione dell’Istituto Cattaneo di San Miniato, Gabriella Boldrini e Alessandra Dal Canto - però bisogna rilevare che la scuola è attenta alle tematiche dell’educazione alla salute e della prevenzione delle dipendenze già dagli anni ’90”.
La legge 162 del 26 giugno 1990 istituì nelle scuole superiori i Centri di Informazione e Consulenza (CIC), per offrire agli studenti ascolto e assistenza. Anche se all’epoca non c’erano statistiche o dati precisi, ci si rese conto che per i giovani star bene con se stessi, con gli altri e con le istituzioni è il modo migliore per evitare di cadere in comportamenti a rischio.
All’Istituto Cattaneo attualmente è operante il CIC, gestito da docenti formati per svolgere questo servizio, a cui si è aggiunta una psicologa scolastica. Al centro di informazione e consulenza, che è parte integrante dell’offerta formativa della scuola, possono rivolgersi sia gli studenti, che le famiglie e i docenti. L’assoluto rispetto della riservatezza incoraggia una grande fiducia e apertura da parte dei giovani nel rivolgersi ai docenti per esporre i loro problemi.
“Nonostante i tagli, il preside Alessandro Frosini ha voluto continuare a investire risorse umane ed economiche in questo servizio e in altri progetti che vanno nella stessa linea”.
La partecipazione al progetto EDIT, con l’invio di questionari anonimi degli studenti relativi al consumo di sostanze stupefacenti, alcool e altre dipendenze, è un’iniziativa che si inserisce nel quadro di attenzione che l’Istituto Cattaneo ha per queste problematiche, che purtroppo sono ovunque in crescita.
Non solo ascolto e consulenza ma anche prevenzione sono all’ordine del giorno nella scuola. Nel pomeriggio, ci sono laboratori di teatro, canto, lingua cinese, lavoro di potenziamento delle competenze. L’attenzione alla persona consiste anche nell’offrire ai giovani la possibilità di coltivare interessi e coinvolgerli a livello pratico nelle attività della scuola e non solo. Questa è la via privilegiata per prevenire le forme di disagio.
Importante è la collaborazione con altri enti e associazioni: l’Associazione “Arturo” per progetti di integrazione linguistica in favore degli alunni stranieri, il Tavolo zonale dell’immigrazione, il CRED (Centro Risorse Educative e Didattiche), il Centro VocInsieme per la gestione dei gruppi classe “difficili”. Le due docenti hanno ricordato l’impegno del prof. Pietro Megale, fin dall’inizio coinvolto nei progetti finalizzati allo “star bene a scuola”.
Riguardo al campo specifico delle tossicodipendenze ogni anno vengono offerti incontri degli studenti con funzionari della Questura e della Polizia postale e con operatori e residenti di comunità terapeutiche come Nuovi Orizzoni, CEIS Firenze e la Comunità “Il Cammino” di don Armando Zappolini. I docenti, da parte loro, hanno partecipato a incontri di aggiornamento con esperti del SERT mentre ai genitori sono state proposte conferenze di docenti universitari sui temi della genitorialità e dell’adolescenza.
Un cammino che non si ferma: a partire da questo mese di novembre, 20 docenti del Cattaneo prenderanno parte a un corso triennale dal titolo “Educare le life skills per promuovere la salute”, uno strumento per acquisire esperienze e competenze da mettere al servizio del benessere dei ragazzi.
“La soddisfazione più grande - ha detto la prof. Dal Canto - è quando gli ex studenti tornano a trovarci e riconoscono che le attività svolte a scuola li hanno aiutati a vivere in modo positivo e a superare i problemi legati al periodo critico dell’adolescenza”.