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STREDA - A Vinci, in località Streda, ma ancora nella Diocesi di San Miniato, sta per inaugurarsi il Centro Shalom di Educazione alla solidarietà «Leonardo da Vinci». Infatti sono questi i luoghi attraversati da Leonardo bambino, in queste colline ha abitato sua madre Caterina, qui, presso la Chiesa e la Canonica di San Bartolomeo, che sono state restaurate per la cura di don Donato Agostinelli, padre spirituale di Shalom. Il recupero dell'intera struttura e della chiesa sono stati effettuati grazie al contributo della Conferenza Episcopale Italiana e della Diocesi di San Miniato che, con il vescovo Andrea Migliavacca, ha creduto in questo importante progetto.

Siamo andati a parlarne con don Andrea, il fondatore di Shalom, anche per capire quello che succederà in questi bellissimi luoghi.
Ci risponde don Andrea: «Ci sono tante suggestioni che ci hanno fatto avvicinare a questa antica struttura, naturalmente il grande Leonardo, che noi leggiamo come uomo della globalità, sia per le sue scoperte e le sue intuizioni, che andavano verso il progresso dell’uomo e della convivenza, fuori dalla povertà, alla quale le persone più semplici sembravano condannate. Ma anche con altre sue opere, si pensi all’uomo vitruviano, che Leonardo ha disegnato e che lo scultore Mario Ceroli ha splendidamente reinventato, nella piazza del castello di Vinci. Rappresenta in fondo proprio questo, questa figura dalle tante braccia e dalle tante gambe, è un pellegrino della storia.
Se poi pensiamo che molti studiosi identificano Caterina, la madre del genio di Vinci, con una schiava proveniente dal nord Africa, allora il percorso diventa ancora più affascinante. Il nostro ultraquarantennale lavoro verso l’Africa ne viene, se si vuole, valorizzato. Leonardo sarebbe frutto di un mix prodigioso tra culture diverse, che magari ne ha costruito la genialità».
Ci sono anche altri motivi per cui questo luogo ospiterà convegni e seminari in vario modo dedicati alla solidarietà, non ultima la storia di un sacerdote di Streda, don Leone Micheletti, che negli anni ’20 chiamava le genti a celebrare i Santi Uffizi, al suono di una campanina. Sarebbe bello riattivare simbolicamente, ma magari anche realmente, questa campanina. Chiamando le persone a celebrare una «festa della campanina», magari in un pomeriggio di primavera, quando la solidarietà viene più spontanea nel fare merenda sui prati insieme alle altre persone.
La canonica di Streda e la chiesa che vi è legata hanno avuto un restauro, che le farà diventare luogo di accoglienza per i ragazzi Shalom durante il periodo estivo e in occasione di ritiri per studio e per percorsi spirituali, culturali e formativi di vario tipo.
Anche di questo ci ha parlato don Andrea, soprattutto dopo che gli abbiamo ricordato che sono già passati venticinque anni da quando inaugurammo la Casa della Pace di Collegalli. Don Andrea sorride, pensando al venticinquesimo del futuro Centro di Streda, dice che il lavoro di Shalom è sempre stato aperto al futuro: «Anche quando si celebra un avvenimento del passato, si fa pensando a quello che succederà domani, ai giovani, ai ragazzi, a quelli che continueranno il nostro progetto. Noi gli offriamo un luogo magnifico, starà a loro farlo diventare importante».