Giornata malato
SAN MINIATO - La giornata mondiale del malato è stata celebrata domenica 11 febbraio nella Cattedrale di San Miniato. La solenne Messa presieduta da S.E. mons. Andrea Migliavacca è arrivata in un momento particolare, i 75 anni della nascita dell’Unitalsi sottosezione di San Miniato. Era infatti l’8 febbraio 1943 quando il canonico Ettore Dell’Antico, il canonico Angelo Vezzi, Antonio Colombini, Firmina Giuntini e Luigina Giuntini, ricevevano il nulla osta dal Vescovo Mons. Ugo Giubbi per la costituzione della Sottosezione diocesana. Alle 17, alla presenza di innumerevoli sorelle e barellieri, il Vescovo Mons.Andrea Migliavacca a presieduto la Santa Messa solenne per commemorare questo anniversario.

Il messaggio di Sua Eccellenza è stato chiaro: «Il saluto più caloroso va a coloro che vivono la malattia e che sono presenti tra di noi». La sua attenzione è andata, poi, in modo particolare «alle tante espressioni di attenzione … alle case di riposo, alle case di cura per i bambini, alle case famiglia, alle case di recupero per tossicodipendenti» senza dimenticare i sacerdoti che vivono l’esperienza come cappellani dei malati negli ospedali dove passa la parola del Signore, una parola di consolazione».

Meditando sulla pagina evangelica di Marco, presente, non a caso, nella liturgia di questa giornata, il Vescovo ha notato : «il lebbroso viene incontro a Gesù, si mette inginocchio e Gesù lo ascolta nella sua preghiera, ne ha compassione, tende la mano lo tocca, gli parla e lo risana. Il lebbroso, disubbidendo a Gesù, si allontanò e si mise a divulgare il fatto tanto che Gesù non poteva più entrare in una città ma rimaneva fuori i luoghi deserti e venivano a lui da ogni parte». Mons. Migliavacca ha elencato i quattro passaggi necessari: l’ascolto, l’attenzione, l’accogliere ed il ricordarsi dei malati che sono in mezzo a noi nelle nostre comunità; i gesti della tenerezza di Dio, i gesti che sono chiesti anche a noi e che mostrano come l’incontro con il Signore abbia bisogno della cordialità, dell’amicizia, dell’accoglienza; la parola che è capace di consegnare il bene e di suscitare speranza e condivisione; ed, infine l’ultimo aspetto: Gesù, a quel lebbroso, non dice che deve gridare a tutti che cosa gli è accaduto ma dice di andare al tempio e ringraziare. Ecco, allora, un invito al ringraziamento che è un invito ad essere testimoni, con gratitudine e stupore, del bene ricevuto.
Hanno partecipato alla celebrazione, in rappresentanza dell'Unitalsi Sezione Toscana, Don Andrea Coppini, vice Assistente regionale e Antonella Gazzanelli, consigliere di Sezione, inoltre erano presenti rappresentanti delle sottosezioni di Pietrasanta, Siena e Prato. Hanno inoltre presenziato i Sindaci di Montopoli e Santa Maria a Monte, la vice Sindaco di San Miniato, gli assessori del Comune di Santa Croce e Castelfranco.

 

Il saluto finale è stato fatto dagli esponenti dell’Unitalsi nel ricordare coloro che li hanno preceduti e le vicissitudini che hanno portato alla nascita dell’Unitalsi sottosezione di san Miniato. Antonio Pellegrini, il suo attuale presidente, ha voluto ricordare come da sempre Unitalsi sia al fianco dei più bisognosi sia coi pellegrinaggi a Lourdes e Loreto sia con le attività come cene, feste ed altre iniziative. Ecco allora che emerge una verità forte ed unica, una verità di appartenenza ad una sola e grande famiglia.

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