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SAN MINIATO - ll vescovo Andrea la scorsa settimna ha compiuto isnieme ai vescovi toscani, un pellegrinaggio in terra santa: «Già diverse volte ho frequentato questi luoghi e credo di avere la fortuna di averli visti in più occasioni con i giovani, con i seminaristi, con gli scoute con i preti della mia diocesi di origine - ha affermato il presue - e ognuno dei viaggi fatti in Terra Santa ha avuto una sua particolarità. Certamente quello che sto vivendo per me ha la ricchezza di essere vissuto con i vescovi della Toscana, di cui da poco faccio parte, che danno un tocco di originalità, di esperienza per me nuova nel camminare qui da vescovo, in compagnia di confratelli della stessa regione.»


I luoghi di vita terrena di Gesù hanno fatto da cornice ad un percorso di rifelssione del nostro e degli altri vescovi toscani: «Mi è sembrato bello poter condividere questo pellegrinaggio in questi giorni con un obiettivo che è personale, di cammino di fede, di ascolto della Parola del Signore in questi luoghi, di muovere i passi su questa terra così santa, ma anche l’obiettivo - afferma mons. Migliavacca - di essere segno, in qualche modo, segno della importanza di venire qui per il cammino della propria fede e quindi un incoraggiamento per i nostri cristiani a fare lo stesso cammino e vivere questa splendida occasione del pellegrinaggio in Terra Santa.
Il vescovo infine ha voluto dipingere con tre immagini significative l’esperienza del pellegrinaggio in Palestina:
«La prima immagine è il chiamarlo in modo diverso, non semplicemente Terra Santa ma la Terra del Santo perché rende questo luogo più personale. Non semplicemente un luogo in cui visitare qualcosa ma un luogo in cui viviamo la memoria di chi è vissuto qui, di una storia di fede che parte da Abramo, dal cammino delle origini della nostra fede fino a Gesù e poi la vita della Chiesa. Quindi, anzitutto vivere questo come la Terra del Santo.»
«Poi, una delle volte in cui sono venuto qui con i giovani, chi ci guidava ci diceva che qui avremmo vissuto sicuramente un incontro con il Signore – ha proseguito il Vescovo –. Quando si inizia a camminare qui, non si sa dove o in quale occasione, non è programmato da noi, ma il Signore ci incontra.
E allora questa per me è sempre l’attesa che vivo nel venire in questo luogo. So che incontrerò il Signore, dove e come vorrà Lui. E questo sarà la memoria e il dono ricco da portare a casa.»
«E infine vivo la Terra Santo come occasione per incontrare non soltanto le pietre, cioè i luoghi santi, il pellegrinaggio ai luoghi, ma soprattutto l’incontro con i cristiani, con coloro che qui vivono in mezzo a tante difficoltà la loro fede e sono le pietre vive, testimonianza vivente del Signore Risorto in mezzo a noi.»
«Ecco, per tutto questo per me sono stati giorni molto importanti».

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