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SAN MINIATO - La città di San Miniato è stata scelta nel tempo da molti ordini religiosi come sede per i loro conventi: Agostiniani, Umiliati, Francescani,  Cappuccini, Domenicani,  suore Domenicane e altri ancora, come l’Ordine delle Clarisse di Santa Chiara d’Assisi con il loro Monastero di San Paolo nato nel XIV secolo (Anno 1381) per volontà di Donna Margherita, vedova di messer Paolo Portigiani.
L’amore della persone e della gente per le Clarisse di questo Monastero e per ciò che rappresentano ha fatto si che nel tempo questo si arricchisse di opere d’arte importanti. Tra queste la tavola con la "Crocifissione tra i Santi Paolo, Chiara e Francesco" della bottega del Perugino, la "Madonna con il Bambino" che un tempo si trovava nella chiesa e alla quale venivano attribuiti miracoli ed anche la bellissima figura del «Cristo deposto».  E tra le opere moderne una bella tela di Dilvo Lotti del 1973 dal titolo Natività per il Monastero di San Paolo a San Miniato. Si potrebbe scrivere molto sulla storia e l’arte di questo convento.
Il Monastero è un centro di spiritualità e di preghiera che nel tempo ha svolto anche importanti funzioni sociali come l’asilo, la scuola materna e le Superiori gestite direttamente dalle Monache. Della scuola, intitolata a Mons. Pio Alberto del Corona, beatificato in San Miniato lo scorso settembre 2015, è stata recentemente ricostruita un’aula con mobili e oggetti  originali dell’epoca  per  recuperare un vissuto storico  altrimenti destinato a perdersi nella notte dei tempi. 
Tutti gli abitanti di San Miniato e della sua Diocesi portano nel cuore un ricordo, un aneddoto legato alla scuola, alla ruota dell’ingresso dove tutti abbiamo suonato il campanello e portato o ritirato qualcosa o alla chiesa del Monastero delle Clarisse di San Miniato. 
Tutti quelli che hanno avuto bisogno, a livello materiale o spirituale, sono sempre stati accolti  e confortati.  
E questa presenza è tutt’oggi  più che mai viva e vitale.
Tutti i giorni della settimana le Monache Clarisse curano  le celebrazioni liturgiche e paraliturgiche  condividendole con una  nutrita  presenza di fedeli. 
E assai vivo è ancor oggi il rapporto con le persone che si realizza attraverso un’opera continuativa di consiglio e di preghiera-offerta che non conosce frontiere e che viene richiesta anche da Sacerdoti. Questa condizione comune ad altri Monasteri fa capire quanto sia importante la capillarità di questi «Centri di irradiazione spirituale». 
Personalmente a me preme sottolineare un aspetto.  Il rapporto tra Arte e Spiritualità è vasto, articolato, complesso. L’artista è l’uomo sempre alla ricerca del senso recondito delle cose, «il suo tormento è di riuscire a esprimere il mondo dell’ineffabile». (Lettera del Papa Giovanni Paolo II agli Artisti, pag. 33). 
La ricerca di questo mondo dell’ineffabile passa attraverso luoghi nei quali abita la Grazia. I Monasteri, i Conventi sono i luoghi dell’anima, parte di una geografia altra, che offrono nutrimento per il germogliare di nuove opere. I Padri del Concilio Vaticano II rivolsero agli artisti un saluto e un appello: «Questo mondo nel quale noi viviamo ha bisogno di bellezza, per non cadere nella disperazione». È dunque necessario continuare a preservare i luoghi dove si custodisce la purezza attraverso la pratica attiva della preghiera e della vita contemplativa. Questo rende possibile il germogliare di una nuova bellezza.
Presidente Unione Cattolica Artisti Italiani, sezione di San Miniato

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