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DALLA DIOCESI - Che cosa significa essere cattolici oggi? È una domanda che ci poniamo anche di fronte alle numerose prese di posizione da parte di esponenti della politica, ma anche di tanti cittadini comuni, dichiaratamente credenti ma che di fronte a quello che viene presentato come un progresso sociale sono pronti a seguire la corrente, anche quando questa si discosta dall’insegnamento ufficiale della Chiesa. Non stiamo parlando solo della spinosa questione delle unioni civili, ma di tutto quel pacchetto di riforme sociali che, presentate come conquiste del progresso, vanno a incidere pesantemente sul modo di considerare l’essere umano e la sua dignità.
Spesso viene invocata una svolta che papa Francesco avrebbe impresso al magistero della Chiesa, specialmente in campo morale, che avrebbe reso obsoleta l’impostazione dei cosiddetti “tradizionalisti”. Un miraggio che i mezzi di comunicazione principali hanno contribuito a costruire e a rilanciare tra il grande pubblico. Questo ha portato molti cattolici ad accogliere i progetti che ridefiniscono vita, morte, famiglia, genitorialità come se fossero qualcosa d’ineluttabile, come segni di civiltà e progresso a cui anche la Chiesa dovrebbe adeguarsi.


Ma è questo il tipo di progresso di cui l’uomo ha bisogno? Oppure i cattolici possono in libertà dissentire da quello che ormai si presenta come un pensiero unico? Almeno, i cattolici possono porsi il problema? Quello che è in ballo non sono soltanto i valori morali non negoziabili ma l’identità stessa dei credenti e il significato dell’appartenere oggi al Popolo di Dio.
La Chiesa non può essere ridotta a un grande partito, con correnti di maggioranza e minoranza a seconda che queste si allineino o meno al pensiero dominante. Se la Chiesa è Corpo di Cristo, il Cristo non può essere diviso. E se indubbiamente attraverso la storia è cambiato il modo di esprimere la fede, è stato sottolineato ora l’uno ora l’altro aspetto della dottrina, questa rimane sempre la stessa, a prescindere che siamo nel Medioevo oppure nel 2017.
Se non si riconoscesse più questo, quella di cattolico diventerebbe un’etichetta vuota, da riempire con contenuti sufficientemente vaghi da accontentare il maggior numero di persone possibile.
Love is love, l’amore è amore, per dirla con l’ex presidente degli Sati Uniti Barack Obama, ma anche il Cattolicesimo è il Cattolicesimo. Bisognerebbe perlomeno evitare di confondere le idee alla gente.

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