Don Milani1

SAN MINIATO - Si spegnono i riflettori sulla 71a edizione del Dramma Popolare di San Miniato. All’interno della chiesa monumentale di San Francesco è andato in scena «Il Vangelo secondo Lorenzo», lo spettacolo principale dedicato a don Milani nel cinquantesimo anniversario della morte. Uno spettacolo di forte impatto drammatico che ha commosso la numerosa platea che per sette sere consecutive ha gremito l’edificio sacro,

sopportando di buon grado il caldo e qualche problema tecnico dovuto all’insolita location. Merito della vivacità del testo, caratterizzato da veloci cambi di scena, resi possibili sul palcoscenico sanminiatese da un intelligente dispositivo scenografico. Un testo che ha saputo cogliere la complessità del personaggio don Milani, attingendo abbondantemente ai suoi stessi scritti e a testimonianze di prima mano. L’insistenza sulle tensioni politiche dell’epoca e una raffigurazione unilateralmente negativa della Curia fiorentina, che mai comprese e che “punì” il Priore di Barbiana, possono aver fatto storcere il naso a qualcuno. Questi aspetti problematici del testo sono stati però compensati dalla ricchezza e dalla complessità del ritratto di don Lorenzo, interpretato da un intenso Alex Cendron. Lo spessore umano e sacerdotale di don Milani emerge nitidamente, coinvolge lo spettatore, lo riempie di ammirazione per un uomo che ha saputo pensare e agire in modo critico pur rimanendo obbediente e fedele, che ha amato la sua gente, i suoi ragazzi e anche la Chiesa, nonostante le incomprensioni. Altrettanto efficace la prova degli altri attori, che hanno via via indossato i panni di diversi personaggi, dando a tutti una caratterizzazione unica e inconfondibile. Un tocco di spontaneità e simpatia lo hanno offerto i ragazzini sanminiatesi che hanno interpretato i bambini di Barbiana. Si è trattato, nell’insieme, di un ottimo spettacolo, che certamente resterà impresso nella memoria degli spettatori. Sicuramente uno dei migliori degli ultimi anni. Il fascino e l’amore verso la figura di don Milani traspaiono chiaramente dal testo di Leo Muscato e Laura Perini. C’è da sperare che questo pettacolo contribuisca al superamento di certe letture distorte, sia denigratorie sia encomiastiche (per motivi discutibili), di don Milani, e alla riscoperta della sua vera fisionomia. L’anno prossimo la pièce sarà replicata su altri importanti palcoscenici della Toscana, come il Teatro del Giglio di Lucca e il Metastasio di Prato.

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