DAL TERRITORIO - Il fenomeno dell’immigrazione ha reso necessario una riflessione approfondita sui temi che riguardano la cultura, l’identità, la persona umana ed i suoi bisogni e diritti fondamentali, il conflitto ed il pregiudizio da una parte, e dall’altra l’impegno della politica verso un adeguamento normativo che possa favorire l’inserimento dello straniero nella società, per renderlo parte attiva nello sviluppo del paese. Sin dagli inizi di questi flussi migratori, l’Italia ha mostrato una certa apertura verso la diversità culturale.

La legge 943/1986, accanto all’eguaglianza tra i lavoratori italiani ed immigrati, riconosce la protezione della cultura e lingua d’origine, mentre la legge 40/1998 parla di mediazione culturale e dell’utilizzo dei mediatori culturali per agevolare i rapporti tra gli enti e servizi locali e lo straniero. Dunque, la mediazione culturale è uno strumento per favorire la comunicazione e migliorare la comprensione fra persone di diverse estrazioni culturali che devono interagire tra di loro. Il ruolo della mediazione e dei mediatori culturali è importante sia per l’accoglienza del migrante sia per la conoscenza del contesto socio-culturale in cui si trova, affinché si possa iniziare quel processo di un eventuale inserimento ed integrazione nel contesto della società. Chi arriva in un paese non proprio, ha sempre bisogno di informazioni necessarie per la tutela della propria persona sia per le questioni socio-sanitarie sia quelle relative ai suoi diritti e doveri nella società. Inoltre, la mediazione culturale è un processo reciproco che svolge una funzione non solo di tipo linguistico-comunicativo, cioè di traduzione ed interpretazione, per gestire i fraintendimenti ed evitare i blocchi comunicativi, ma si propone di chiarire la dimensione implicita e sovente nascosta delle parole e dei temi che diventano comprensibili solo con riferimento allo sfondo culturale alla base dei nostri comportamenti. Insomma, la mediazione culturale mira ad un’integrazione stabile senza pregiudicare il patrimonio di ogni cultura. L’attuale flussi dei migranti che arrivano da vari paesi sta creando una nuova realtà socio-culturale che imprime con forza la necessità di un cambiamento, soprattutto a livello di comportamento, in grado di renderci capaci di affrontare le diversità linguistiche, culturali ed anche religiose. Quindi non si può più parlare di emergenza, bensì di una realtà destinata a cambiare la geopolitica dei popoli. Pertanto, la Mediazione Culturale è anche uno strumento per l’educazione interculturale, la quale se da una parte si occupa delle modalità di inserimento degli stranieri negli vari ambienti di vita della società italiana, dall’altra rimette in discussione il punto di vista e la conoscenza che gli italiani hanno dello straniero.