LARI - Giovedì 20 luglio la Casa di riposo Belvedere di Lari è stata luogo di una suggestiva cena all’aperto allestita nella pineta di poco adiacente all’edificio che ospita 65 posti letto per anziani autosufficienti e non autosufficienti.

Si è trattato di una festa che ha visto confluire, oltre che i familiari ed amici degli ospiti, numerose personalità che nel corso del tempo hanno prestato disinteressatamente la loro opera e offerto le loro competenze a beneficio di questo istituto, sorto negli anni Trenta per opera di diversi larigiani guidati dal conte Giovanni Battista Galletti, a cui si associarono ben presto le suore Domenicane. La "cena in pineta", di forte impatto simbolico, è stata voluta dal Consiglio di Amministrazione e dal suo presidente, Giovanni Bacci,  per valorizzare ancora una volta la più virtuosa e proficua integrazione tra l’istituto ed il suo naturale ed immediato territorio di riferimento, dove si contano per esempio, soltanto nel comune di Casciana Terme Lari, ben 22 associazioni operanti nel mondo del volontariato della solidarietà e della promozione turistica e culturale. Tra le autorità presenti il nostro Vescovo, mons. Andrea Migliavacca, in visita per la prima volta alla Casa di Riposo Belvedere. Il suo primo momento è stato un incontro breve e toccante con le suore Figlie di Sant’Anna, presente per questa occasione anche la Madre generale, che prestano il loro prezioso servizio in questo istituto da qualche anno. Al termine della cena, il Vescovo è passato tra i tavoli per salutare personalmente gli ospiti e i loro familiari per poi prendere la parola e ringraziare pubblicamente le suore per la loro preziosa opera di assistenza umana e spirituale ai ricoverati, don Giovanni Osuch Bronislaw, a cui compete il servizio liturgico dell’istituto, e il proposto di Lari don Tommaso Botti. Prima di congedarsi il Vescovo si è richiamato a quanto Papa Francesco ama spesso dire a proposito degli anziani e dei nonni in particolare, ovvero alla loro possibilità di trasmettere ai giovani quel dono prezioso che è la capacità di sognare, in una condivisione della quale le nuove generazioni hanno bisogno per far fronte alle sfide del tempo presente.