DALLA DIOCESI - e la zona di Montopoli e San Romano sta vivendo il problema del degrado urbano, soprattutto in area stazione, il territorio di San Miniato sta facendo i conti con un "nemico insidioso" rappresentato dalle dipendenze, diffuse tra giovani sempre più piccoli. Ed è proprio da uno sguardo a quella che fino a poco tempo fa sembrava un’isola felice, lontana dai problemi di spaccio, bullismo e diffusione del disagio tra i pre-adolescenti, che emerge uno spaccato tutto da approfondire.
«Anche la nostra è una zona a rischio - afferma Lucia Castaldi, dirigente vicaria dell’Istituto Comprensivo "Buonarroti" di Ponte a Egola -. Non si può nascondere che ci sono campanelli d’allarme da prendere in seria considerazione». La dirigente scolastica racconta infatti di situazioni particolari che riguardano le frazioni sanminiatesi: «Anche se non emergono problemi di particolare gravità, si assiste da un lato a un inasprirsi del problema del bullismo, dall’altro la presenza di gruppi che stanno dando particolari preoccupazioni. Come scuola dobbiamo sicuramente lavorare sul rapporto con le famiglie e sulla prevenzione».
Proprio di prevenzione ci ha parlato la dott.ssa Simona Della Maggiore, del "Sacchetti" di San Miniato Basso, dove già da quest’anno è stato inserito il progetto sperimentale Unplugged contro le dipendenze da alcool, tabacco e droga. «Dopo il progetto introduttivo dello scorso anno, abbiamo deciso di concentrarci su questi problemi, per andare incontro al bisogno di conoscenza da parte di studenti e famiglie, visto che intorno, specialmente negli istituti superiori, esistono situazioni di criticità». Le classi coinvolte nel progetto sono le seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado.
Anche se nel territorio non c’è un servizio specifico per le dipendenze gestito dalla Asl, i servizi sociali segnalano che il Sert di Empoli già da anni fa un ottimo lavoro per il recupero e la guida delle persone con tossicodipendenza conclamata. Da quanto riferito da alcuni referenti del settore, l’impegno dei servizi sociali del nostro territorio è rivolto prevalentemente alle situazioni di disagio familiare, legato alle condizioni economiche e ai maltrattamenti. Ed è da qui che parte il loro lavoro di supporto riguardo alle tematiche del disagio giovanile.
Dalla voce del comprensorio emerge una difficoltà a inquadrare i contorni del problema: sono di difficile reperimento statistiche, dati precisi, informazioni per l’opinione pubblica, e soprattutto delle famiglie, sulle situazioni di rischio che possono crearsi nella vita dei ragazzi.

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