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FUCECCHIO - Nel descrivere la realtà quotidiana non capita spesso di raccontare una buona notizia. La famiglia, ad esempio, che viene spesso presentata in una luce negativa, a causa dei tanti fatti di cronaca nera riguardanti violenze domestiche e altri orrori, è soprattutto quella foresta che cresce senza far ruomore e che rappresenta il vero cuore della società.
Nella fretta di tutti giorni ci dimentichiamo di fermarci a descrivere quei piccoli ma importantissimi episodi che si svolgono all’interno delle famiglie e che hanno quasi del miracoloso. Non nel senso «sovrannaturale» del termine, ma di una semplicità che disarma e ci ricorda il valore di gesti semplici eppure straordinari.
Per questo vogliamo dare spazio alla storia di Federico e Giulia, fratello e sorella originari di Fucecchio (nella foto). La loro famiglia è molto conosciuta in paese perché ha gestito per anni alcuni dei bar più frequentati del centro. Entrambi i giovani della famiglia Marchi vivono la loro vita in serenità assieme ai loro congiunti.


Un giorno però Federico scopre di soffrire di una malattia molto insidiosa e rara che tende nel tempo a compromettere il funzionamento dei reni, con gravissimi danni per l’intero organismo. L’unica speranza per poter tornare a una vita normale è il trapianto. Si apre quindi il capitolo dell’attesa di un donatore compatibile: una situazione che mette alla prova molte persone, che aspettano una telefonata che molto spesso significa la loro salvezza.
Qui interviene la generosità e l’affetto di Giulia, che decide di sottoporsi agli esami per la compatibilità dei suoi organi per l’eventuale donazione.
I risultati dicono che l’intervento si può fare: Giulia donerà un suo rene a Federico in un intervento fissato per il 29 maggio, all’ospedale di Siena.
Il gesto di grande altruismo di Giulia coinvolge tutta la famiglia: immaginiamo lo stato d’animo dei genitori Beppe e Brunella e di tutti gli amici e parenti che vedranno i due giovani contemporaneamente sottoporsi alla delicata operazione.
Siamo certi che più grande ancora sarà l’orgoglio e l’ammirazione per il coraggio di una sorella nel donare la possibilità di una vita migliore e in salute al proprio «fratellone».

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