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SAN ROMANO - La ricorrenza della natività della Vergine Maria, ha per la parrocchia di San Romano, una grande importanza durante l’anno liturgico: è festa di grande devozione e partecipazione, segno che a tutt’oggi la presenza di Maria è più che mai viva nel cuore della gente. Festa, preparata con amore, attesa con gioia e seguita da un numero sempre crescente di pellegrini che da ogni luogo dei dintorni sale al nostro Santuario per rendere omaggio alla Madre ricca di bontà e Grazia.
Come consuetudine, anche quest’anno, la festa è stata preceduta da una novena di Sante Messe celebrate nelle varie zone del paese, simbolo della Madre del Signore che visita i suoi figli nei luoghi del loro vivere quotidiano.

LA NOVENA

La novena è una preparazione; un riportare alla mente tutti i doni di Grazia di cui è ricolma la Madonna. Questo anno 2018 ad aiutarci nelle meditazioni durante le varie celebrazioni eucaristiche, sono stati i giovani sacerdoti, per la maggior parte diocesani, unitamente ai parroci della unità Pastorale di cui fa parte la nostra parrocchia.
La novena è stata aperta martedì 28 agosto da don Fabrizio Orsini, parroco di Marti e Capanne, nonché vicario foraneo e giorno dopo giorno è proseguita con un pensiero particolare, che come un tassello prezioso è andato a comporre un quadro magnifico che ci ha presentato la figura di Maria.
Ella è Madre di Misericordia e fonte della salvezza - ci ha spiegato don Emmanuel Mpolo Impes, parroco di Castel del Bosco - Maria interviene nella storia della salvezza in due momenti fondamentali, all’annunciazione e durante la morte del suo Divino Figlio. La nostra salvezza inizia con il sì di Maria che si abbandona alla volontà di Dio e come il suo, tale deve essere il sì che ognuno di noi ha dato già nel momento del Battesimo, un assenso forte che deve perdurare nella nostra vita ogni giorno. Nel momento della morte Gesù affida la Madre a Giovanni, simbolo di una madre donata a tutti noi. La presenza di un Santuario in un paese è un grande Dono: Maria deve essere quella luce che guida tutte le famiglie, piccole chiese domestiche, le quali, sull’esempio di Lei, devono imparare ad abbandonarsi alle mani di Dio, le migliori che ci possano essere!
Maria è sostegno e difesa della fede - ci ha detto don Matteo Puthenpurakal, parroco di Montopoli - la grandezza di Maria sta nella sua grande obbedienza al Padre: credere è accogliere, prima di tutto la Parola di Dio e la sua forza generatrice. È in Dio che Maria riconosce la ragione della vita e quindi credere è far penetrare Dio in tutti gli ambiti della nostra esistenza; credere è «stare» nella relazione con Dio; credere è generare la vita e la Madonna ci insegna che generare è donare, come lei ha donato Gesù a tutti noi.
Maria è causa della nostra gioia - è stata la meditazione di don Marco Casalini, uno dei giovani preti della nostra diocesi - Maria dopo l’annuncio dell’angelo si mette subito in cammino per visitare la cugina Elisabetta, simbolo della urgenza di mettere in pratica la Parola ricevuta. E noi consideriamo l’urgenza della parola che Dio ci rivolge? La visita di Maria ha colmato di gioia la cugina Elisabetta; ogni «visita che Maria compie nella nostra esistenza riempie il cuore di gioia. Quando preghiamo la Madonna, quando ci accorgiamo e accogliamo la sua presenza nella nostra vita, anche noi sperimentiamo quella gioia frutto dell’ intervento dello Spirito santo. Osservando la statua della Madonna venerata nella nostra comunità, Maria ci indica «chi» deve essere la fonte prima da cui attingere la gioia: quel bambino tenuto tra le sue braccia, il Salvatore, che per il Sì di Lei è entrato nel mondo e nella nostra vita. Come Maria, se anche noi riusciamo a donare il nostro piccolo sì, potremmo sperimentare nella nostra esistenza le meraviglie che Dio compie.
Don Marco Billeri, altro giovane presbitero della Chiesa di san Miniato, nella sua meditazione ci ha spiegato che quando ci troviamo di fronte a una scelta, generalmente scegliamo ciò che ci sembra possa renderci più felici, ma talvolta la felicità di cui abbiamo bisogno ci sfugge. La pace e la serenità che affannosamente ricerchiamo non ce la può dare il mondo. Maria, autentica discepola del Signore, nel quotidiano della sua esistenza, ha saputo scegliere «bene» perché ha scelto di fare a volontà di Dio Padre. La vera felicità viene solo da Dio e noi ci salveremo solo se sapremo puntare lo sguardo verso di Lui costantemente.
Quando è nata Maria, Dio ha trovato il luogo dove potersi donare - è stato il pensiero che ci ha offerto fra Federico Martelli che insieme al fratello fra Alessandro ha celebrato una Messa della novena. I due fratelli, entrambi frati minori, sono stati un bellissimo fiore di vocazione sbocciato alla luce del nostro Santuario.
Come ha detto don Divo Barsotti - ha proseguito fra Federico - con la nascita della Madonna inizia il vero cristianesimo. Il cristianesimo è la vita divina tra noi, Dio che scende in mezzo alle sue creature. Celebrando la festa della natività di Maria, chiediamo a Dio di ricominciare con ognuno di noi quello che ha fatto con Maria; iniziare la vita cristiana. Il peccato, la dimenticanza, fanno si che nelle profondità del nostro animo ci sia sempre qualcosa che resiste al cristianesimo, a quel Dio che vuole essere intimo ad ognuno di noi. Per tutte queste volte di nostra «lontananza» il Padre ci dona Maria per ricominciare.
Maria è poi, Madre della Speranza - è stata la meditazione che ci ha proposto un altro giovanissimo sacerdote della diocesi, Don Luca Carloni - Maria ci porta sempre a Gesù. Nell’episodio delle nozze di Cana Lei è Madre accorta che nota la mancanza del vino, simbolo della festa, della gioia. Maria si accorge e interpella il Figlio: è Lei la «porta» che ci conduce al Signore. Maria è Madre e percepisce i nostri bisogni e nel suo figlio ci indica come soddisfarli. Allora anche noi, incontrando Gesù, possiamo ben intonare il nostro magnificat!
Maria è anche Mediatrice di Grazia - ci ha detto don Massimo Meini - tramite Lei il verbo si incarna e si manifesta. Maria è la prima discepola e la prima credente, ma nella sua vita si mette alla sequela del Figlio, non offusca mai la luce di Lui. Come Dio è venuto nel mondo attraverso di Lei, anche noi possiamo tornare a Dio attraverso Maria. Affidiamoci a Lei dunque, senza dubitare; grazie alla sua intercessione la nostra fede potrà solo crescere insieme all’unione sempre più profonda con il Signore.
La novena si è poi conclusa con la celebrazione Eucaristica presso il Cimitero con la preghiera per tutti i nostri cari defunti; coloro che sono gia alla presenza del Signore e della Sua Santa Madre.

LA GRANDE FESTA

Nel periodo che ci ha portato alla festa dell’8 settembre, tra le tante cose organizzate, non poteva mancare un momento pensato per gli anziani e ammalati della parrocchia. Nel pomeriggio di domenica 2 settembre infatti c’è stato un tempo di festa nei locali della parrocchia per tutte le persone anziane a cui è seguita la santa Messa con l’amministrazione del Sacramento dell’unzione degli infermi.
Il giorno dell’8 settembre è stato celebrato con grande gioia: tanti, tantissimi pellegrini hanno reso omaggio alla Madonna lasciando ai suoi piedi un fiore, una candela, una preghiera e tanti sono stati i messaggi lasciati nelle mani di questa Madre che non dimentica mai le preghiere di chi si affida a Lei.
In questa occasione è stato anche benedetto il nuovo mezzo attrezzato che sarà in dotazione alla Misericordia di San Romano e con il quale potrà essere effettuato un grande servizio in favore di coloro che necessitano di trasporti in ambito sanitario.
Il pomeriggio della festa dopo l’offerta floreale alla Madonna e la benedizione dei bambini c’è stato il consueto lancio dei palloncini che innumerevoli sono saliti nel cielo sereno portando con se tanti messaggini.
Una curiosità; sulla pagina Facebook della parrocchia una signora ha segnalato di aver ritrovato alcuni dei palloncini lanciati dai nostri bambini nel giardino della propria casa … un paese in provincia di Siena!
La festa è proseguita con la Solenne concelebrazione Eucaristica delle ore 18 presieduta dal nostro Vescovo, mons. Andrea Migliavacca il quale, nella sua omelia ha arricchito le meditazioni delle novene con il proprio intervento: «il sentimento che deve accompagnarci festeggiando la nascita di Maria - ci ha detto il Vescovo Andrea - è senz’altro un sentimento di gratitudine e di gioia e "non temere" è la Parola presa dalla liturgia di questo giorno (parola rivolta dall’angelo alla Madonna, dall’angelo a Giuseppe) che ci deve far riflettere; è questa la Parola che il Signore oggi ripete ad ognuno di noi nonostante le difficoltà, le contraddizioni e i dolori che ci accompagnano lungo l’esistenza. Maria non teme perché ella è donna capace di ascolto: Dio è fedele e le sue promesse di bene sono veritiere e si realizzano sempre. Per conoscere un Dio così bisogna però essere capaci di ascoltare; solo ascoltando la Sua Parola e facendola calare nel profondo del nostro cuore conosceremo, come Maria, il vero volto di Dio, quello di una Padre Misericordioso, premuroso e compassionevole che accompagna e sostiene con amore il cammino di noi suoi figli».
La festa ha avuto il suo culmine con la processione dopo cena a cui ha partecipato un grandissimo numero di persone che ha celebrato con amore e devozione la Madre di Gesù. È davvero emozionante constatare che, pur vivendo in tempi caotici e pieni di distrazioni come quelli di oggi in cui il senso religioso sembra essersi tanto raffreddato nel cuore delle persone, Maria è ancora un punto fisso, una stella verso cui orientare il proprio pensiero e la propria esistenza. La lunghissima processione si è snodata lungo le strade del nostro paese accompagnata da canti e recita del Santo Rosario.
La festa si è poi conclusa con lo spettacolo pirotecnico, unico nel suo genere: fantastici i fuochi d’artificio sparati a ritmo di musica, assolutamente non comuni da vedere e per questo certamente indimenticabili.