SAN MINIATO - l tradimento del Cristo è il vero protagonista del Dramma Popolare di quest’anno. In “Passio Homins” è la figura di Giuda ad essere maggiormente sviluppata, con sorprendenti tratti di originalità che derivano in gran parte dal testo medievale portato in scena da Antonio Calenda.
Il testo è il riadattamento di un manoscritto ritorvato dallo stesso regista nella Biblioteca Nazionale di Roma, opera dei una monaca teatina del ’500, che raccoglie la tradizione orale delle rappresentazioni popolari della passione di Cristo.
Calenda trasferisce quella raccolta nel mondo moderno, attraverso l’uso di costumi e oggetti che rimandano alla società italiana degli inizi del secolo scorso.
Con il suo cappellone scuro, il lungo soprabito, gli abiti neri, la barba incolta, Giuda somiglia a un cacciatore di taglie, un persecutore politico, un mafioso, che tradisce non solo il Maestro ma anche la fiducia degli altri discepoli e dei familiari di Gesù che proprio a lui si rivolgono in cerca di aiuto. Infine Giuda, sopraffatto dal peso dei propri peccati, non crede più nel perdono gia ricevuto e finisce per tradire anche se stesso.
Calenda propone una lettura della passione di Gesù collocata fuori dal tempo, sullo sfondo di un paese attraversato da tensioni sociali, povertà e violenze, dove i potenti tramano la morte del giusto e gli innocenti cadono falciati dalle pallottole di una mitragliatrice.
Molti i riferimenti al teatro della prima metà del Novecento, con chiara ispirazione agli effetti distraniamento di Bertolt Brecht. I clown, le ballerine, l’avanspettacolo, contribuiscono a creare un’atrmosfera al tempo stesso sognante e dolente. Intorno alla passione di Cristo c’è l’indifferenza verso l’opera di salvezza, che è il vero tradimento del mondo moderno. La salvezza raggiunge i poveri quasi a loro insaputa. Pienamente consapevole, oltre a Cristo stesso, è solo Maria sua Madre. Nell’interpretazione vibrante di Lina Sastri, la Vergine Madre si avvicina progressivamente al dolore del Figlio, fino ad accoglierlo, avvolto di nuovo in fasce tra le sue braccia e ad interpretare, per chi è intorno a lei e per il pubblico, il vero senso del suo sacrificio.
Interessante la realizzazione del palco, una semplice pedana che si protende verso il pubblico, che assiste da vicino, alcuni posti addirittura collocati al centro della scena, quasi a toccare gli attori. Gli spettatori diventano così a loro volta comparsa parte della vicenda.
Il cast dello spettacolo è composto, tra gli altri, da Lina Sastrii, Jacopo Venturiero, nel ruolo di Cristo, Francesco Benedetti nel ruolo di Giuda.
La musica dal vivo è stata eseguita da Fabio Ceccarelli alla fisarmonica e Tiziano Tetro alla batteria.