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PISA - Costituzione, occupazione, politiche sociali e diritti. Temi centrali, attualissimi, che il presidente di Fare Politiche, Valerio Martinelli, ha racchiuso all’interno del suo primo libro, «Right or Duty to Work. Lavoro, welfare e politiche per l’occupazione tra House of Cards e le sfide del futuro». E proprio di queste problematiche, e della prospettiva adottata dall’autore, si è parlato ieri nella presentazione del volume, che si è tenuta nella Sala delle Baleari presso Palazzo Gambacorti a Pisa.
Per l’occasione, di fronte a un folto pubblico, hanno dialogato lo stesso Martinelli, il professor Pasqualino Albi, Ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università di Pisa, il Consigliere Regionale Andrea Pieroni e Andrea Serfogli, assessore al Bilancio e ai Lavori Pubblici del Comune di Pisa. A coordinare l’iniziativa, Alessandro Turini, giornalista.


Dopo l’introduzione del professor Albi, relatore della tesi di laurea dello stesso Martinelli, che ha delineato il contesto all’interno del quale la ricerca si è svolta, la conversazione ha toccato i punti nevralgici del libro. «Il lavoro – ha esordito Pieroni – è un diritto costituzionale, che oggi è minacciato da eccessiva flessibilità e scarse retribuzioni». Ricordando i passaggi fondamentai della Costituzione, lo stesso Consigliere Regionale ha messo in mostra anche l’altra faccia della medaglia. «Non solo un diritto – ha concluso – ma anche un dovere per favorire il progresso non solo materiale, ma anche spirituale della comunità dove il lavoratore vive».
E proprio sulla dimensione sociale del lavoro si è espresso Andrea Serfogli. «È necessario rimettere al centro della discussione il lavoro – ha commentato – come fattore imprescindibile della dignità umana». L’assessore dell’amministrazione pisana ha rivolto il suo sguardo anche al di là della politica. «Esiste una responsabilità sociale da parte di chi fa impresa – ha continuato – per la creazione di posti di lavoro e per incidere positivamente sul tessuto territoriale».
L’intervento finale è proprio di Martinelli. «Su tali argomenti è difficile dar risposte – ha affermato – ma possono essere posti quesiti per riflettere sullo stato delle cose». Per Martinelli, come spiega nel volume, è di lavoro che occorre parlare. «Il lavoro è la fonte di rispettabilità di ogni essere umano – ha spiegato – ed esso dev’essere inteso non solo come forma per arrivare a uno stipendio, ma come un mezzo per la costruzione di un sogno e lo sviluppo delle proprie competenze». E ancora, in conclusione, un riferimento al contesto italiano. «Il nostro Paese è indietro per quanto riguarda le politiche attive del lavoro – ha concluso – ma impegnandosi ad ogni livello, è possibile cambiare le cose».