Festa del PapàXXX

EDITORIALE - «Mum’s the word» è un’espressione gergale inglese che letteralmente vuol dire «mamma è la parola» ma il cui significato equivale all’italiano «acqua in bocca». Il giornale britannico Sunday Times ha giocato su questo modo di dire per ironizzare sul fenomeno del linguaggio «politicamente corretto», e ha intitolato un suo recente corsivo «Mum’s not the word», ovvero «Mamma non è la parola». S’intende: non è la parola da usare sui biglietti d’auguri.

L’annuale ricorrenza dedicata alle mamme, celebrata in diversi Paesi del mondo, in Inghilterra cadeva domenica scorsa, la quarta di Quaresima, il giorno in cui un tempo i bambini che per necessità vivevano e lavoravano lontani dalle famiglie tornavano a casa. L’usanza di portare alla mamma fiori e regali in quell’occasione ha dato origine al «Mothering Sunday» (Domenica Materna), che corrisponde alla nostra Festa della Mamma.
Il Sunday Times ha preso di mira i biglietti d’auguri commercializzati da una catena britannica di supermercati in cui la parola “mamma” è stata censurata per non offendere le persone che non sono madri o che non si identificano come tali. Le cartoline riportavano la scritta «Happy You Day» (più o meno, «Giornata del Beato Te»).
E non solo, continua il corsivo del quotidiano britannico: «alcune scuole hanno invitato i bambini a celebrare la Festa della Persona Speciale - con l’evidente rischio di offendere le persone non speciali». Una trovata che ricorda analoghi tentativi, portati avanti anche qui in Italia da solerti insegnanti, di sostituire le feste della Mamma e del Papà con un’ipocrita «Festa di chi ti vuole bene».
«Sembra che abbiamo raggiunto - nota il Sunday Times - un livello nel quale qualsiasi celebrazione formale rischia di infastidire coloro che non vengono celebrati.
Allora che dobbiamo fare? La risposta più ovvia è celebrare tutti, sempre, per assicurarsi che nessuno venga escluso, anche se questo allontanerà le persone a cui non piacciono le grandi cerimonie. Oppure potremmo cambiare le formule e, in questo spirito, augurare Buona Festa delle Persone di Qualsiasi Genere oppure di Nessun Genere che si identificano come Madri o che Svolgono una Funzione Materna Riconosciuta. Com’è complicata la vita!».
Il problema da noi, c’è da scommetterci, si porrà di nuovo il 19 marzo, per la Festa del Papà, e il 13 maggio, per la Festa della Mamma. Per non complicarsi la vita con inutili contorsioni linguistiche converrà ricordare che tutti siamo nati da una mamma e da un papà. Anche gli orfani, o i figli di genitori separati o divorziati, o i bambini che vivono in una «famiglia arcobaleno».
Gli adulti dovranno trovare il coraggio di spiegare alle nuove generazioni come stanno davvero le cose e assumersi eventualmente la responsabilità di aver privato i bambini della possibilità di vivere e di crescere con i loro genitori.

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