cero pasquale

 

PASQUA 2018 - “Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba… L’angelo disse alle donne: ‘Voi non abbiate paura. So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. E’ risorto…’ Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli” (Matteo 28, 1-8).

Da questa corsa delle donne che parte dal sepolcro vuoto verso il cenacolo dove erano raccolti gli apostoli nasce l’annuncio di Pasqua: il sepolcro è vuoto, Gesù, il crocifisso è risorto, è vivo!

E’ una notizia che risuona in svariate situazioni.

Così racconta la Maddalena che, dopo aver scambiato il Risorto per il giardiniere, si sente chiamare da lui per nome, e così lo riconosce come il suo Signore e “andò ad annunciare ai discepoli: ‘Ho visto il Signore!’ E ciò che le aveva detto”. (Giovanni 20,18).

Si associano a questo annuncio Pietro e Giovanni che corrono al sepolcro e lo trovano vuoto e del discepolo amato il vangelo annota: “e vide e credette” (Giovanni 20, 1-10).

E’ una sorprendente notizia che si cerca di nascondere o, peggio, di corrompere: pagandoli, i soldati vengono così istruiti: “Dite così: ‘I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato mentre noi dormivamo’” (Matteo 28,13).

La notizia però è sorprendente: il Cristo è morto, sulla croce, tutti l’hanno visto. E poi è stato deposto nel sepolcro, una cavità nella roccia del Calvario, ben sigillata con una pietra davanti all’entrata. E ora cosa si sente dire? Che il sepolcro è vuoto? Che Lui non è lì? Addirittura che alcuni lo hanno visto? E che ha dato appuntamento ai suoi in Galilea?

Ci sono davvero i contorni perché si possa riscontrare quella che oggi potrebbe essere chiamata una “fake news”, quelle notizie create dal nulla, inventate, cercate spesso per suscitare contrasti e polemiche e che talvolta la stampa promuove, ricerca, comunica. Anche papa Francesco ne ha parlato nell’ultimo suo messaggio per la giornata delle comunicazioni sociali. 

Il sepolcro è vuoto e il Crocifisso è vivo: una perfetta “fake news”.

I vangeli infatti sottolineano la fatica ad ascoltare e ritenere vera tale notizia. Forse se lo sono inventato o l’hanno trafugato, come dovranno dire i soldati, oppure sono solo voci di queste donne un poco fantasiose e chiacchierone.

La fede invece ci racconta che questa non è una notizia inventata, costruita ad arte, ma è l’annuncio più sorprendente della storia: la morte è stata vinta, la vita trionfa, il Crocifisso è risorto, il Signore Gesù è vivo, è il Vivente e addirittura lo si potrà incontrare. Soltanto la fede è capace di aprire il cuore alla comprensione di un annuncio così inatteso e vitale.

A partire dalla voce diffusa da quelle donne, che per prime hanno visto il sepolcro vuoto, la notizia del Risorto è giunta fino a noi.

L’annuncio di Pasqua risuona da allora fino ad oggi, fino a noi e ci chiede di farcene portatori.

Non è una “fake news”, il Signore è davvero risorto e vive in mezzo a noi. E’ una notizia che non si può trattenere e noi per primi ne diventiamo gli annunciatori, i testimoni, narratori dell’incontro con il Risorto.

La verità del sepolcro vuoto è annuncio straordinario per la nostra vita, annuncio di vita che vince la morte, la nostra morte ed è la notizia da portare in tutto il mondo, nelle nostre case, nelle parrocchie, nella nostra diocesi, nei luoghi di lavoro e di studio, nelle strutture della società civile e politica, nell’avventura delle relazioni. 

La notizia l’abbiamo accolta e chiede a noi di essere trasmessa nella verità. Solo se la racconteremo come esperienza di vita, della nostra vita e non come “fake news” sarà anche per noi Pasqua, annuncio di gioia e di risurrezione. 

Sia questo l’augurio che con gioia ci scambiamo.

 

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