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SAN MINIATO - Un convegno importante quello organizzato dall’UCID Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti Venerdì 10 Marzo a Palazzo Grifoni. Il tema trattato, “Economia e crisi dei valori, un mondo veramente globalizzato?” ha ospitato la relazione di alto profilo del prof. Ettore Gotti Tedeschi, già noto economista e banchiere italiano, il quale tra le altre cose si è occupato della gestione finanziaria del governatorato della Città del Vaticano.
«Nell’approfondire il tema proposto è importante cercare di comprendere le dinamiche del mondo d’oggi, dell’economia” – ha affermato il vescovo Migliavacca nel suo saluto – per questo il riferimento all’enciclica “Caritas in veritate” di papa Benedetto XVI, di cui tra l’altro il professore ha contribuito alla stesura, non è a caso: “il mercato, se c’è fiducia reciproca e generalizzata, è l’istituzione economica che permette l’incontro tra le persone”. Ma oggi è proprio questa fiducia che è venuta a mancare».
La prima parte dell’intervento del prof. Gotti Tedeschi ha spaziato a tutto campo sulle encicliche dei vari papi. Dalla Rerum Novarum alla Popolorum Progressio, da Deus Caritas Est alla Sollecitudo Rei Socialis, da Caritas in Veritate a Lumen Fidei, i punti fermi costituiscono una rilevanza importante. L’uomo, per vivere, ha bisogno di tre elementi: corporale, intellettuale, spirituale. Cinquanta anni di consumismo hanno fatto in modo che si sviluppasse uno solo di questi elementi, quello corporale e materiale. Così si è permesso che gli strumenti finanziari, biologici, climatici e medici prendessero il sopravvento sull’uomo.
Una considerazione va fatta: gli strumenti, se sono leciti, di per sé possono produrre il bene come il male. Allora la conclusione è ovvia: “Non sono gli strumenti che vanno cambiati ma il cuore dell’uomo”. E chi lo può fare? Basta leggere Lumen Fidei: “La Chiesa che amministra la parola con le tre vie: magistero, preghiera e sacramenti”.


“Chi corrompe la visione morale dell’uomo?”. Da questa domanda è iniziata la successiva analisi di Gotti Tedeschi. E la risposta è la seguente: innanzitutto il movimento culturale del nuovo umanesimo, un umanesimo senza Dio, il trionfo della gnosi sulla genesi. La Genesi dice quattro cose che sono fondamentali: “Dio creò uomo e donna, maschio e femmina li creò, li benedisse e disse: andate e moltiplicatevi … sottomettete la terra ed ogni essere vivente”. La gnosi ha imposto quattro risposte: “La teoria gender, il neomalthusianesimo che dice di non fare figli perché l’uomo è il cancro della terra, l’ambientalismo gnostico che vede nella terra l’incorporazione dell’angelo ribelle e il New Age”. Ma se la gnosi vince come fa un uomo a dare un senso alla propria vita? “Se la vita non ha senso non faccio il bene, faccio il male se mi rende di più.
“A seguito di questa crisi, di questo nuovo umanesimo” si è imposta anche la separazione tra fede ed opere. La conseguenza è che “la fede diventa sentimento, un’emozione, un’illusione”, non più “credere alla verità la verità con la V maiuscola”. Le opere diventano frutti sterili perché non hanno più senso. Così facendo si arriva alla negazione di Dio, alla negazione delle leggi naturali, alla negazione della vita, “alla negazione che si debba, che sia opportuno, che sia santo, che sia naturale, secondo le leggi divine della creazione, fare figli”.
È quello che è accaduto: “Negli anni settanta il mondo occidentale ha smesso di fare figli”. Risultato? Il Prodotto Interno Lordo (PIL) degli stati occidentali è decresciuto. E come si è fatto a supportare tutto ciò? “Aumentando immediatamente i consumi dapprima mangiando i risparmi, poi delocalizzando la produzione” e deindustrializzando l’occidente a vantaggio dell’Asia. Per qualche anno abbiamo resistito, poi “i ministri dell’economia hanno scoperto che sul bilancio pubblico degli stati cominciavano a crescere i costi delle pensioni e della sanità: sono i cosiddetti costi di invecchiamento”. Nel 1975 il peso delle imposte sul Pil era del 25%, oggi del 52%. E oggi le economie del mondo occidentale rischiano di saltare.
“Perdita di produttività, di tecnologia, di risparmi per investimenti e aumento delle tasse, tutto è legato a quello che è successo negli anni ’70: abbiamo smesso di fare figli, abbiamo contraddetto le leggi naturali e siamo ancora convinti che andassero contraddette. In definitiva non abbiamo capito quasi niente”.

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