giovanni-paolo-ii-Madonna di Fatima

EDITORIALE - Ci sono date che non entreranno mai nei manuali di storia, date che resteranno impenetrabili alla comprensione degli storici e degli analisti, date che tuttavia disegnano la misteriosa geometria della salvezza che Dio ha pensato da sempre per questo mondo. Una di queste, forse la più decisiva - se non drammatica - per i tempi moderni, parrebbe di individuarla nel 25 marzo 1984. In quel giorno d’inizio primavera di 33 anni fa, festa liturgica dell’Annunciazione, Giovanni Paolo II, a termine dell’anno straordinario per il giubileo della Redenzione, concretizzò la richiesta fatta dalla Madonna a Fatima, di consacrare la Russia al suo Cuore Immacolato.

Il papa slavo, solennemente ed esplicitamente, in unione con i vescovi della Chiesa tutta, compì in piazza San Pietro quel gesto richiesto dal Cielo a Fatima nel 1917 e rimandato da tutti i pontefici precedenti. Partirò dunque da qui, da quella data del 25 marzo 1984, nel tentativo di ricamare l’ordito di una trama che vede come protagonisti lo stesso Karol Wojtyla e una piccola, umile e sconosciuta suora agostiniana. Una suora che risponde al nome di Rita Montella e che ha trascorso quasi tutta la sua vita nascosta nel silenzio e nella preghiera del monastero di Santa Cristiana a Santa Croce sull’Arno, nella nostra diocesi.
Perché dunque quella consacrazione in mondovisione fu di così decisiva importanza per le sorti dell’umanità? Come testimonierà la stessa sr. Lucia di Fatima: «la consacrazione del 1984 ha scongiurato una guerra atomica che sarebbe scoppiata nel 1985». Tale «guerra atomica avrebbe distrutto il mondo, se non totalmente, in una sua buona parte, e ciò che sarebbe restato, quale possibilità di sopravvivenza avrebbe avuto?». Suor Lucia ebbe la sua ultima apparizione pubblica proprio nel 1984. Fu probabilmente in quell’occasione che la Vergine le rivelò tutto questo.
Ora, come ci ha magistralmente edotto lo storico Franco Cardini, ragionando attorno al concetto di "ucronia" - o se vogliamo di "storia virtuale" -, se è vero che pensando a fatti scongiurati e mai accaduti, esiste una impossibilità a ricostruire scientificamente la storia per come avrebbe potuto andare, è anche vero che siamo del tutto legittimati a immaginare le infinite possibilità e le ramificazioni che, proprio da quei fatti, la storia avrebbe potuto seguire.
Una cosa è certa: dalla consacrazione della Russia in poi, si sgrana una trama impressionante di date, tutte dalle misteriose sfumature mariane, che portarono da lì a sette anni al tramonto dell’impero sovietico e del conseguente pericolo di Terza guerra mondiale; e tutto questo - a nostro avviso - fu anche possibile grazie a quella semplice suora agostiniana di Santa Croce sull’Arno.
(Continua)

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