Biblioteca seminario1

SAN MINIATO - Il ritrovamento, durante le operazioni di catalogazione dei fondi antichi della Biblioteca del Seminario, di un piccolo libro di poesie di un autore locale - in particolare un sacerdote sanminiatese - ci ha consentito di portare a termine un approfondimento che è quasi una scoperta sulla quale informiamo ben volentieri i nostri lettori.

Spesso si pensa che queste piccole acquisizioni possano essere insignificanti nella storia di una Diocesi, in realtà la storiografia contemporanea sta valorizzando da diversi decenni la cosiddetta «storia minore»: aneddoti locali, informazioni biografiche di personaggi poco conosciuti, scritti autografi che si ricollegano solo indirettamente a «storie» più grandi che coinvolgono paesi, stati o nazioni.
Nel nostro caso si tratta della vicenda del pievano Ranieri Gorini, al battesimo Jacopo di Gregorio di Marti, eletto pievano il 12 maggio 1745. Un pievano colto, autore tra l’altro di un perduto libro di memorie sulla storia della chiesa di Marti nel quale avrebbe raccolto «un epilogo delle notizie più importanti e degne di maggiore osservazione sì della Pieve, che dei suoi altari, Cappelle, etc. etc». Laureato «in utroque», come si diceva un tempo, abbiamo scoperto anche la grande passione per la poesia del prete nostrano. Del pievano Gorini abbiamo scoperto non solo una serie di componimenti poetici d’occasione pubblicati tra il 1775 e 1791 - che purtroppo la biblioteca non possiede - ma anche la pubblicazione di una raccolta, datata Santa Croce 1817 (tipografia Bartoletti), di «Rime di vario metro finora inedite sopra diversi temi in parte giocosi». L’aspetto che più ci ha incuriosito nella ricerca è però l’appartenenza, dichiarata nel frontespizio, del nostro prete diocesano alla prestigiosa Accademia dell’Arcadia. Si tratta cioè della più antica e prestigiosa accademia poetica italiana, sorta a Roma nel 1690 (un po’ come l’Accademia dei Lincei per le scienze o l’Accademia della Crusca per la lingua italiana). L’Accademia dell’Arcadia è una delle più antiche e rappresentative accademie italiane. Infatti la prima «Radunanza degli Arcadi», alla quale parteciparono quattordici letterati, si tenne nel giardino del convento di San Pietro in Montorio il 5 ottobre del 1690, a ideale continuazione delle adunanze ospitate nel palazzo romano della regina Cristina di Svezia, morta nel 1689. Questa accademia ha l’usanza, portata ancora avanti dagli attuali membri, di far uso di pseudonimi pastorali per i suoi iscritti. Il pievano Gorini assunse il nome pastorale di «faone etneo». Nome che richiama la mitologia greca. Nell’archivio della prestigiosa accademia romana dell’Arcadia abbiamo trovato numerose notizie sulla nomina a inizi Ottocento del nostro conterraneo sacerdote che per meriti letterari entrò a far parte della rinomata associazione poetica. Mentre è inedito il volume delle «Rime», che si conserva solo nella nostra biblioteca. Un motivo in più per gli appasionati, per venirci a trovare in Biblioteca.

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