Provocato dalle domande incalzanti di Lorenzetto, Gandolfini parla a cuore aperto, specialmente nella prima parte del volume, la più interessante e coinvolgente. Attraverso i suoi ricordi personali si delinea l’impresa di uno sparuto gruppo di cittadini che, senza nessun appoggio politico né ecclesiale e senza aiuti finanziari importanti, è riuscito a portare in piazza nel giro di poche settimane un popolo determinato ad opporsi ai poteri forti e all’ideologia dominante. Un impegno che non viene meno, anzi che diventa ancor più importante e pressante dopo che la legge sulle unioni civili è stata approvata.

Nella seconda parte del libro, Gandolfini smonta con pacatezza e rigore scientifico i principali argomenti a favore del matrimonio omosessuale, delle adozioni gay, dell’utero in affitto e della propaganda gender. Si tratta della parte forse meno originale del libro ma utilissima per chi necessita di risposte sintetiche e ragionevoli a un’ideologia che misconosce la realtà dei fatti e che va avanti a forza di slogan e di nastrini arcobaleno.