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Ennio Morricone, Inseguendo quel suono - La mia musica la mia vita. Conversazioni con Alessandro De Rosa, Mondadori 2016

Le musiche di Morricone fanno parte della nostra vita, intrecciate a immagini e storie sedimentate nell’anima. In questo corposo libro-intervista (481 pagine), il celebre autore di colonne sonore, in dialogo con il trentenne compositore Alessandro De Rosa, ripercorre la propria storia, le collaborazioni con i grandi registi, gli aneddoti gustosi. Altrettanti sotto-capitoli sono dedicati a Sergio Leone, Pasolini, Pontecorvo, Bertolucci, Tornatore e altri cineasti le cui pellicole sono indissolubilmente legate alle melodie morriconiane. Ma nel corso della lunga e articolata conversazione, il Maestro mette a nudo anche i propri processi creativi e si addentra in questioni tecniche che possono risultare ardue ai non addetti ai lavori. Certo, ognuno troverà pane per i suoi denti.

L’appassionato di cinema potrà godere dei ritratti di grandi registi e produttori e potrà gettare uno sguardo sul lavoro dietro le quinte che ha dato origine a temi musicali indimenticabili. L’amante dell’arte dei suoni potrà apprezzare i capitoli dedicati alla “musica assoluta”, in cui Morricone rievoca il percorso e le influenze che dal gregoriano a Webern hanno plasmato il suo rigore formale e la sua originalità. Alcune pagine che trattano della sua recente Messa per papa Francesco (Missa Papae Francisci. Anno duecentesimo a Societate restituta) offrono lo spunto per un’interessante riflessione sulla musica sacra, che il compositore preferisce definire “musica mistica”.

L’immagine di Morricone che emerge dall’intervista è per certi versi sorprendente: campione di scacchi a livello semi-professionale, con tratti caratteriali duri e un po’ alteri (chissà perché me lo immaginavo più dolce), dal punto di vista religioso, segnato da molti di dubbi (pensavo che fosse un cattolico convinto). Ma al tempo stesso il Maestro lascia intravedere il suo lato tenero, come l’affetto che lo lega alla sua compagna di una vita, Maria - bella l’immagine della moglie al cui intuito infallibile il compositore si affida per scegliere i temi migliori da presentare ai registi.
Nonostante sia il rappresentante più celebre di una forma di musica solitamente considerata - a torto - secondaria e “ancillare”, Morricone è riconosciuto oggi come uno dei compositori più importanti e influenti del nostro secolo. Sicuramente è un artista che ha saputo e sa parlare al pubblico, senza rinunciare alla qualità artistica e al coraggio della sperimentazione. Il che, decisamente, non è poco.<+tondob>

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