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CERRETO GUIDI - È stato presentato lo scorso 26 gennaio, al carcere di Volterra, nel corso di una "cena galeotta", il libro che don Donato Agostinelli ha scritto insieme a Giampaolo Grassi, "Dondò", dal diminutivo con cui gli amici si rivolgono al parroco di Cerreto. Arrivato al suo 60° compleanno, don Donato ha voluto festeggiare così la ricorrenza, raccontando e raccogliendo le testimonianze di una vita in un libro il cui ricavato sarà destinato alla costruzione di una piccola chiesa in Burkina Faso. Un modo per ringraziare, scrive don Donato, "tutti coloro che ho incontrato nella vita, che mi sono stati di sostegno e che, con la loro calorosa vicinanza, hanno reso più bello il mio percorso".
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SAN MINIATO - Il movimento Shalom ha celebrato nel mese scorso i 30 anni di attività in Burkina Faso. Fu infatti nel 1988 che don Andrea Cristiani, allora da poco nominato parroco di San Miniato, arrivò nel Paese africano con un gruppo di volontari per portare aiuti alla popolazione. Da allora il Movimento Shalom ha realizzato in Burkina progetti in campo educativo, agricolo, sanitario e sociale. Più di 16.000 bambini sono stati sostenuti grazie alle adozioni a distanza, che hanno garantito loro scuola e sussistenza e sono state realizzate scuole di ogni ordine e grado dalle materne fino all’Università. Frutto dell’impegno dello Shalom sono anche i presìdi e i dispensari sanitari, come il centro oculistico di Leo, i panifici sociali dove viene prodotto il Pane Shalom venduto anche nei supermercati italiani, le pizzerie, gli ostelli collegati al mantenimento di case famiglia per orfani o ragazzi di strada, i centri di formazione. Il progetto delle produzioni agricole e del Microcredito per le donne sono altrettanti fiori all’occhiello di questa attività trentennale.
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SAN MINIATO - Sfogliando l’ultimo numero del Bollettino dell’Accademia degli Euteleti vogliamo sottolineare almeno due cose: l’orizzonte non solamente sanminiatese degli studi pubblicati e l’originalità di alcuni contributi. Sul solco della tradizione, e anche secondo l’impronta data negli ultimi anni dalla direzione della rivista, il numero annuale del Bollettino raccoglie studi su svariate discipline: dalla poesia al teatro, dalla storia civile a quella ecclesiastica, dall’arte all’architettura, dall’archeologia alla botanica. Il lettore ci scuserà se la recensione che qui si presenta si concentrerà unicamente su tre studi, sul totale dei venticinque contributi pubblicati. Basterà però dare una rapida lettura all’indice per comprendere la ricchezza del volume. Tra gli interventi pubblicati quelli che ci preme evidenziare sono infatti l’articolo sulla biblioteca di don Luciano Marrucci, la biografia del canonico Galli Angelini e la pubblicazione di parte del diario inedito di don Lionello Benevenuti.
Leggi tutto...SAN MINIATO - Più di un visitatore, sostando nella saletta che fu degli ospiti in Seminario, in seguito adibita a ufficio della Scuola Teologica e della Biblioteca, avrà notato un quadro insolito per stile e iconografia, decisamente arduo da decifrare. Al centro della scena una figura con aureola, in abito lungo e cappello nero, con un grembiule bianco ai fianchi e una pezzuola a coprire le orecchie. Con la mano sinistra indica qualcosa che tiene sul palmo della destra: una sorta di fazzoletto con una croce dorata appoggiata sopra. Si rivolge a un diavolo, dotato di corna e zampe caprine ma in vesti di ecclesiastico o pellegrino, che si ritrae alla vista di quell’oggetto. Il lato destro del quadro è occupato da un dignitario dalla barba fluente, seduto in trono con l’indice alzato. In basso, un simpatico cagnolino dirige lo sguardo verso l’osservatore, quasi a volerlo coinvolgere nella scena raffigurata. Ma di quale scena si tratta? Chi è il santo o la santa protagonista di quel miracolo o esorcismo?
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DALLA DIOCESI - II Vescovo Andrea è rientrato lunedì scorso da un viaggio pastorale che lo ha portato in India e Bangladesh per visitare alcune realtà legate alla nostra Diocesi. Prima tappa il Kerala, lo Stato indiano da dove provengono alcuni sacerdoti incardinati nella nostra Chiesa diocesana. Tre di loro accompagnavano il Vescovo: don Matteo Puthenpurakal, don Holin D’Cruz, e don Anthony Padassery. È stata un’occasione per incontrare le loro famiglie e i vescovi delle loro diocesi d’origine.
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