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FUCECCHIO - Si è chiuso con successo l’Open day del Centro di Aggregazione "La Calamita" di Fucecchio. Sabato 7 ottobre, infatti, molte persone hanno affollato il Centro, incuriosite dalle numerose attività che vi si svolgono e dalle molteplici proposte che questo offre. Durante il pomeriggio, i momenti descrittivi da parte delle associazioni che frequentano la struttura si sono alternati a brevi esibizioni dei bambini della scuola di circo Circoribalta, della scuola di danza ASD “Team Work” e del gruppo musicale “Coro band”, che si ritrovano regolarmente in piazza Salvo d’Acquisto, per i loro incontri settimanali.
Nel corso dell’open day non soltanto le cariche fucecchiesi, dal Sindaco Spinelli agli Assessori Gorgerino e Donnini, hanno fatto visita al Centro, ma anche il Consigliere della Regione Toscana Enrico Sostegni; tutti mossi dall’interesse per l’esempio di solidarietà trasversale che si ritrova al Centro e dal desiderio di conoscere più a fondo una realtà con la quale poter progettare in futuro delle iniziative di carattere sociale. Sostegni ha sottolineato come il Terzo settore, nel quale la Calamita onlus si annovera a pieno titolo, sia un pilastro nel servizio ai cittadini, e che a differenza dei beni erogati dalla regione, abbia un valore umano aggiunto che lo rende una ricchezza da non disperdere. Il Consigliere ha poi elogiato l’associazione in quanto fautrice di valori fondamentali, soprattutto nel mondo contemporaneo, come l’inclusione e l’apertura verso culture diverse dalla propria.
Al Centro, nelle prossime settimane, si terranno ancora molti altri eventi ed incontri. Il primo appuntamento in ordine di tempo è previsto per venerdì 20 ottobre alle ore 21.30 per un dopocena ricco di giochi con premi, rivolto a tutti coloro che hanno intenzione di trascorrere una serata di intrattenimento.
EDITORIALE -A Mosca nei giorni scorsi è stata inaugurata una colossale statua in marmo raffigurante il sergente Mikhail Kalashnikov, l’inventore dell’AK-47, il più diffuso fucile mitragliatore al mondo. Adottato da almeno 80 eserciti regolari e irregolari, il Kalashnikov è stata ed è tuttora l’arma preferita da guerriglieri, terroristi, criminali, ribelli e trafficanti d’ogni genere. Il suo profilo inquietante compare come icona in ben quattro bandiere di stati sovrani. Talmente icona dei nostri tempi, che il regista e musicista Goran Bregovic gli ha dedicato addirittura una canzone. Un curriculum di tutto rispetto, non c’è che dire, per l’arma automatica che da sola ha ucciso più esseri umani (svariati milioni) di tutte le altre armi automatiche messe insieme.
Leggi tutto...DALLE MISSIONI - Intendiamo dare spazio, in questa nuova rubrica, all’esperienza di sacerdoti della nostra diocesi che hanno svolto per anni il loro apostolato all’estero. Inaugura questo spazio padre Antonio Sergianni, ex missionario del Pime in Cina:
«I cattolici costituiscono un "gruppo marginale" in Cina. Sono una piccolissima minoranza. Secondo le statistiche condotte da specialisti non raggiungono l’1% della popolazione. Un quarto dei cattolici del Paese, secondo alcune stime 12 milioni, secondo altre non più di 7 milioni, si trova nella provincia di Hebei, dove ci sono dei villaggi con la maggior parte o tutti gli abitanti cattolici. Villaggi simili li troviamo anche nelle Province di Shaanxi, Guizhou e Guangdong. L’Hebei, Guizhou e Shaanxi sono le province che hanno avuto la maggior parte dei martiri durante la persecuzione dei Boxer. I cattolici delle zone rurali sono molto devoti e trovano grande solidarietà nel loro comune legame religioso.
SANTA MARIA A MONTE - Attesa lo era da tempo, e finalmente è arrivata. Piccolina, ma immensa nella sua luce, con un volto dolcissimo e senza età, su cui spiccano occhi marroni, grandi, che paiono dirti: “Non preoccuparti, mi prenderò cura di te”. Poi per un attimo è sembrato che tutto il tempo, gli avvenimenti ed il cielo fossero lì, in lei.
SAN MINIATO - Riiflettere sulla Evangelii Gaudium rispondendo a una richiesta esplicita del Papa alla Chiesa italiana, questo il desiderio del vescovo Andrea, che ha affidato al fondatore della comunità di Bose, Enzo Bianchi, il compito di dare avvio all’anno pastorale. Il relatore ha confermato che lo stesso papa Francesco desidera che la sua prima esortazione apostolica non resti lettera morta ma venga prioritariamente recepita.
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