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CIGOLI - Fosse stato per il meteo c’erano tutti i presupposti per tirare i remi in barca, e invece al santuario della Madre dei Bimbi, sia gli organizzatori ma soprattutto i pellegrini si sono fatti coraggio e imperterriti hanno sfidato le intemperie pur di far visita alla preziosa Madonna di Cigoli. Già alle 5:30 del mattino, nonostante le intemperie, più di cento pellegrini erano giunti a piedi da Santa Maria a Monte; subito dopo, sempre a piedi, altri e tanti sono arrivati da Ponte a Egola e Stibbio. Bellissima e molto sentita anche la Santa Messa solenne celebrata da S.E. Mons. Fausto Tardelli, che ha omaggiato, sotto un vero e proprio nubifragio, la Sacra Immagine, che per paura di danneggiarla non è stata fatta uscire in processione (per la seconda volta dal dopo guerra ad oggi), la quale però ha visto una partecipazione straordinaria di fedeli, tanto da colmare tutti gli spazi del percorso previsto nel borgo.
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«La strage del Duomo del 22 luglio del 1944 fu una strage efferata, terribile, che ci deve insegnare ad imparare dalla storia e percorrere insieme i sentieri della pace». Questo il pensiero del vescovo Tardelli, che ha partecipato alla commemorazione del 70mo anniversario dell'eccidio. Presenti all'incontro il sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini, il presidente della Provincia Andrea Pieroni, le autorità militari. La commemorazione, come da tradizione, si è svolta presso il comune di San Miniato. Durante i saluti, il presidente del consiglio comunale Giglioli si è soffermato sull'importanza di questo anniversario che: «non deve esaurirsi con questa giornata, ma deve continuare nel corso dell'anno, anche per trasferire la memoria della strage alle scuole».
«Una pagina di storia tragica ˗ ha ricordato il presidente Pieroni ˗ che nel presente ritorno nei venti di guerra che spazzano l'Europa Orientale e il Medio Oriente».
Il Vescovo, durante l'omelia pronunciata in occasione della Santa Messa in suffragio delle vittime, ha ricordato la sorella di mons. Giubbi, Maria, «staffetta» partigiana e teologa nella Firenze dilaniata dalla guerra. Maria, durante la ricostruzione, è stata la prima direttrice della mensa di San Francesco, istituita nel novembre 1949 per iniziativa dell’associazione Opera Ritiri che si occupava dell’accoglienza dei viandanti, direttamente chiamata dall’allora arcivescovo di Firenze cardinale Elia Dalla Costa. Queste circostanze, secondo il vescovo, «servono ad inquadrare meglio la figura di Mons. Ugo Giubbi». «Credo che sia doveroso ricordare insieme alle vittime, anche il vescovo Giubbi, rendendo giustizia e onore alla sua memoria. Ed è bene che nel Duomo dove accadde la strage ˗ ha concluso il Presule ˗ sia posta una memoria che racconti ciò che davvero accadde nel luglio del ’44 e perchè tanti innocenti morirono».
È in corso di stampa il primo volume della collana «Historia Ecclesiae Miniatensis - Fonti e studi per la Diocesi di San Miniato», fortemente voluto dal vescovo con la collaborazione dell’Archivio storico della Diocesi e il contributo economico determinante dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato con il bando 2013. Il preciso intento editoriale, saggiamente compreso dalla benemerita Fondazione samminiatese, è quello di pubblicare periodicamente fonti, documenti, inventari, bibliografie, strumenti per la ricerca archivistica, relativi alla storia del territorio diocesano e del patrimonio documentale, ricchissimo, che contraddistingue i plurisecolari enti ecclesiastici.
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ll 2014, con le sue importanti ricorrenze, mi ha dato l’occasione per intraprendere una riflessione sul nostro tempo. Come è noto sono 100 anni dall’inizio del primo conflitto mondiale (1914), la Grande Guerra, al termine della quale sarebbe scomparso un mondo, una cultura. Nel 2014 sono anche i Settanta anni del passaggio del fronte da San Miniato nel corso della Seconda Guerra Mondiale e dai tragici fatti del Duomo del 22 luglio del 1944 che hanno profondamente segnato la cittadina. Queste le motivazioni che mi hanno fatto intraprendere una personale riflessione che ho chiamato una meditazione per immagini.
Leggi tutto...SAN MINIATO - Mons. Vescovo ha disposto alcuni avvicendamenti nel servizio dei presbiteri: Don Roberto Pacini lascia l’ufficio di Cancelliere vescovile, mentre conserva quello di Segretario e Cerimoniere vescovile. Il suo posto come Cancelliere della Curia viene preso da don Luigi Solari che lascia la guida della parrocchia di S.Donato di Santa Maria a Monte per trasferirsi come abitazione nel palazzo vescovile di San Miniato. Volendo inoltre valorizzare al meglio il Santuario diocesano della Madonna dei bimbi di Cigoli, provvedendolo di tutti quei servizi pastorali che sono oltremodo utili per l’assistenza spirituale dei pellegrini, Mons. Vescovo ha affidato al predetto sacerdote l’ufficio di "penitenziere" del Santuario di Cigoli, in modo che in quella chiesa sia assicurato in modo continuato e ordinato il servizio delle confessioni. A tal fine, don Luigi Solari è stato munito di tutte le facoltà che il Diritto Canonico prevede per i Penitenzieri dei Capitoli Cattedrali.
Mons. Vescovo ha poi nominato parroco di San Donato di Santa Maria a Monte il rev. Don Tommaso Traczykiewicz, trasferendolo in pari tempo dall’ufficio di parroco di Fauglia e Valtriano.
A sostituirlo in queste parrocchie di Fauglia e Valtriano, è stato chiamato don Filippo Bellini, che a sua volta lascia l’ufficio di parroco di Castelmartini di Larciano.