fot s miniato

SAN MINIATO - Quando Gesù chiama, noi dobbiamo rispondere», ha detto più volte il vescovo Fausto durante la Santa Messa del 12 ottobre. Certo, questa frase era rivolta anzitutto a don Tommaso, che rispondeva alla sua vocazione al sacerdozio.
Inevitabilemente però, il pensiero va alla chiamata del Santo Padre che porterà il nostro vescovo ad assumere la guida della diocesi di Pistoia.
Una chiamata che chiede a mons. Tardelli un sovrappiù di disponibilità ad abbandonare le proprie strade, i propri affetti, le relazioni maturate negli anni, per abbracciare questa nuova Chiesa che gli è stata affidata.
Inoltre, quella frase vale per tutta la Diocesi, chiamata ad accogliere con spirito di fede la decisione che la priva del suo amato pastore.


Una figura, quella di mons. Fausto, che appariva a tutti non solo come una guida spirituale a capo della Chiesa di San Miniato: quello che abbiamo consociuto nell’arco di dieci anni è stato un punto di riferimento per tutti gli abitanti di questo territorio.
Mons. Tardelli è un Pastore che ama profondamente la sua gente. E’ riuscito a stabilire un dialogo familiare e un rapporto di fiducia con il clero, con il popolo cristiano, con il mondo delle associazioni e anche con le istituzioni, cercando di infondere in tutti quella speranza che è il perno della sua azione pastorale. Durante questi anni il vescovo ha prestato particolare attenzione al mondo giovanile e alle vocazioni, ovvero a quella chiamata controccorrente che egli ha voluto rivolgere a molti ragazzi della diocesi, chiedendo anche di pregare affinchè tali vocazioni trovassero generosa risposta.
Come non ricordare inoltre la particolare sollecitudine verso gli ammalati e gli anziani, espressa nella vicinanza all’ Unitalsi, alla Stella Maris, agli ospedali (sempre visitati in occasione del Natale e della Pasqua), agli ospiti delle case di riposo.
Un’attenzione alla sua gente che non è venuta meno neppure quando, con commozione evidente, il vescovo ha comunicato la notizia ufficiale del suo trasferimento. Anche allora il suo pensiero è andato a noi, pur proiettandosi verso la nuova missione: «Papa Francesco mi ha chiesto di andare in un’altra città ad annunciare il Vangelo. Che fare? Mi fido di lui. Raccatto nel cuore a fatica volti e storie, pianti e sorrisi, fallimenti, speranze e vado. Tendo le mani per stringerne di nuove e mescolare i miei passi con quelli di chi ancora non conosco. Che Dio mi aiuti».
Non possiamo che essere felici per la diocesi di Pistoia che abbraccerà presto - precisamente il prossimo 8 dicembre - quest’uomo che noi tutti abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare.
Tuttavia pensare alla diocesi di San Miniato senza il “suo” vescovo Fausto lascia un grande senso di vuoto.
Possiamo solo ringraziare Dio per il dono che sono stati questi anni di cammino e attendere serentamente la nomina di un altro pastore che vorrà «camminare insieme a noi».

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