MASTROMARCO -  Oltrepassare un confine è più di un gesto meccanico, il varcare una soglia che ha a che fare con lo spazio, con il tempo, la dimensione dei ricordi e quella delle emozioni. Domenica, quando mons. Tardelli ha varcato il confine della Diocesi di San Miniato, dal suo lato orientale, in localitàLa Stella, nella parrocchia di Santa Maria della Neve a Lazzeretto, ha trovato tante persone ad accoglierlo a Mastromarco nella chiesa di Santa Teresa del Bambini Gesù.

Vi erano mons. Paolo Palazzi amministratore diocesano, l'anziano parroco don Francesco Pieraccini, visibilmente commosso, le autoritàcivili e militari, tanti parrocchiani di Lazzeretto e La Stella oltre che quelli della nuova diocesi. L'ingresso della chiesa era addobbato con palloncini bianchi e gialli - un colore qui molto diffuso dopo le vittorie di Nibali al tour de France -  edèstata la commozione a fare da padrona! Dopo un breve saluto da parte delle autoritàreligiose e civili il vescovo di Pistoia ha salutato la popolazione festante che aveva preparato una ricca colazione di accoglienza, poi i discorsi interrotti da applausi fragorosi. L'aria di un freddo tagliente si ècaricata di gioia per i parrocchiani di Mastromarco, si èvelata di tristezza per quelli della diocesi samminiatese. Ma era venuto oramai il momento del passaggio. Come ogni soglia che si varca, un confine che si oltrepassa, c'èsempre un passato che si lascia alle spalle e un futuro cui si avanza spediti, ma sempre carichi di ricordi. Questa èstata la percezione di molti quando mons. Tardelli, salendo in auto, si èdiretto sulla via Pistoiese attraverso quella terrazza naturale, imponente, che è il San Baronto, da cui affacciandosi potràcontrollare tutta la pianura pistoiese, ma guardare anche al Val d'Arno e spaziare cosìcon lo sguardo fino alla rocca di San Miniato che èstata la sua casa per dieci anni.

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