Madonna-Pellegrina-1728x800 c

DALLA DIOCESI - L'origine della cosidetta Madonna Pellegrina, cioè dell’uso di portare l’immagine, statua o dipinto, della Beata Vergine Maria nelle chiese di un determinato territorio, si inserisce nel rifiorire in maniera veramente ampia, del culto mariano a partire della fine del secolo XIX fino ai nostri giorni. Tuttavia l’uso di portare immagini sacre, specialmente della Madonna, in luoghi diversi dalla loro abituale dimora è più antico. Per rimanere in Toscana, si può citare l’uso di portare in Firenze della Madonna dell’Impruneta in determinate e gravi circostanze, come pestilenze, inondazione dell’Arno e simili calamità. Pare che dal 1350 al 1740 siano avvenute 67 traslazioni. Non è ancora la Madonna Pellegrina, ma può costituire un valido anticipo in quanto sottolinea un aspetto ripreso dal pellegrinaggio di Maria e cioè la sua materna e potente intercessione.


Un primo esempio di Peregrinatio Mariae è invece costituito da una iniziativa francese detta il «grande ritorno», cioè il simbolico ritorno di una statua della Madonna da Lourdes alla città di Boulogne sur Mer, in Normandia (sede abituale della statua) attraversando tutta la Francia con frequenti soste in città e paesi. Il pellegrinaggio mariano iniziato prima della seconda guerra mondiale, interrotto per le vicende belliche, ripreso e terminato alla fine della guerra, contiene già gli elementi caratteristici di questo evento religioso. il termine «grande ritorno» ha un doppio, evidente, significato: dal ritorno materiale dell’immagine mariana al vero ritorno dei cristiani a Dio attraverso l’intercessione di Maria. La Madonna stessa si fa «missionaria» ed è piuttosto Lei che va verso i suoi figli, che questi verso il santuario: è il punto essenziale della peregrinatio Mariae. Non più l’immagine sacra portata per eventi eccezionali, per lo più luttuosi (come avveniva per la Madonna dell’Impruneta), ma è Maria che «entra» nelle nostre case e ci presenta il vangelo: ecco, allora, la predicazione, la confessione, la celebrazione eucaristica insieme a manifestazioni come processioni, sagre ecc... che esprimono la religiosità popolare, che può presentare aspetti discutibili, anche molto discutibili ( ricerca del sensazionale , del miracolismo, di rivelazioni ecc..) ma che non è accortezza pastorale semplicemente sopprimere, ma saper sapientemente discernere tra ciò che è legato al momento storico o teologicamente fragile e ciò che può essere utile per la predicazione del vangelo che in definitiva deve essere il vero scopo della peregrinatio Mariae.
Anche in Italia, nell’immediato dopoguerra, si sviluppò l’uso della Madonna pellegrina, prima a livello locale, ed è famosa quella organizzata dalla diocesi di Milano 1947/49. Poi a livello nazionale. Ricordiamo la pellegrinazione mariana che culminò nella consacrazione al cuore immacolato di Maria dell’Italia il 13 settembre 1959 avvenuta a Catania. L’impulso decisivo è stato dato dall’immagine della Madonna di Fatima che dal Portogallo è arrivata anche in Italia, suscitando grandi entusiami, ma anche riserve legate ai segreti comunicati ai tre pastorelli e alle apparizioni e alla loro interpretazione.
Il terreno giusto per compredere questo evento, come accennato sopra, è il grande movimento mariano del secolo XX che culmina nella definizione dogmatica di Pio XII sulla assunzione di Maria in cielo «in corpo e anima» (1-11-1950) e nell’anno marianom (1954 ) per celebrare il centenario della definizione dell’Immacolata (8/12/1854). E continua nell’insegnamento del Vaticano II sulla dottrina mariana (cap. VIII della Lumen Gentium) e del Magistero successivo, ad es. Marialis cultus di Paolo VI del 2 febbraio 1974.

Seguici su Twitter

I cookie rendono più facile per noi fornirti i nostri servizi. Con l'utilizzo dei nostri servizi ci autorizzi a utilizzare i cookie.
Maggiori informazioni Ok Rifiuta