andrea migliavacca

SAN MINIATO - Cercherò di essere annunciatore e segno della misericordia di Dio». E’con queste parole che don Andrea Migliavacca, vescovo eletto di San Miniato, si è rivolto alla Diocesi nel suo primo saluto.
Don Andrea, 48 anni, viene da Binasco (PV) dove è cresciuto e ha mosso i primi passi nella vita cristiana e nella vocazione sacerdotale.
Un cammino che lo ha portato oggi ad essere il più giovane vescovo italiano. Entrato nel Seminario diocesano nel 1986, ha completato gli studi in preparazione all’ordinazione sacerdotale, che ha ricevuto il 27 giugno 1992. Dal 1992 al 1996 è stato alunno del Pontificio Seminario lombardo in Roma e ha conseguito la laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana nel 1996.
Dopo molte esperienze e incarichi di responsabilità in diocesi di Pavia, specialmente all’interno del tribunale ecclesiastico regionale e nel campo della pastorale giovanile, con l’Azione Cattolica e gli scout, si accinge a fare il suo ingresso a San Miniato che da un anno esatto attende il suo Pastore.


Nella lettera di saluto alla diocesi, pubblicata al momento della comunicazione della sua nomina, il vescovo eletto ha aperto il suo cuore: «Mi sono chiesto in questi giorni come deve essere il vescovo in una comunità, cosa deve fare, quali scelte deve compiere. Più ancora mi sono chiesto come dovrò essere io vescovo in mezzo a voi, come e cosa devo imparare. Mi ha aiutato a riflettere e a intravvedere la strada futura il Magistero di papa Francesco che più volte si è rivolto ai presbiteri e ai vescovi e ha richiamato loro lo stile di vita e di servizio nella comunità».
Il programma pastorale del vescovo Andrea si intravede già nei tre cardini che indica nella sua lettera: essere «Testimone della misericordia di Dio, con l’odore delle pecore, a partire dalla periferia»
«Cercherò di essere annunciatore e segno della misericordia di Dio» , parole particolarmente significative, visto il chiaro riferimento all’anno giubilare della misericordia, che si aprirà il prossimo 8 dicembre, al quale il vescovo Andrea improntare la sua guida pastorale.
Avere indosso “l’odore delle pecore”, secondo la nota espressione di papa Francesco, cioè essere riconosciuto come vescovo «che sta dentro la vita del popolo di Dio, che anche si sente fratello di chi non vi appartiene, dei non credenti e dei fratelli di altre religioni. Il suo “stare insieme” si esprimerà in particolare con la preghiera, la celebrazione della liturgia e la carità.
Guardare al centro a partire dalle periferie periferie geografiche ed esistenziali, perché è dalla periferia, come insegna ancora papa Francesco, che si vede meglio il centro… Un compito arduo che mons. Migliavacca intende affrontare prendendo coraggio da due riferimenti forti: La recente beatificazione del “vescovo bianco”, il beato Pio Alberto Del Corona, il quale si distinse per le opere di carità, l’impegno nell’educazione della gioventù e nella formazione del clero; incoraggiò l’attività a sostegno delle missioni e favorì iniziative di carattere sociale. E’ al suo santo predecessore, che il vescovo eletto si rivolge perché lo accompagni e sostenga nel suo servizio episcopale.
E soprattutto la Parola di Dio che il nuovo vescovo sente rivolta a sé in questo momento così important. In particolare le parole che Dio disse a Giosuè nel momento in cui veniva chiamato a farsi carico della guida del popolo Israele nell’entrare nella Terra Promessa (Giosuè, 1): «Sii forte e coraggioso… Non avere paura e non spaventarti, perché il Signore, tuo Dio, è con te, dovunque tu vada».
Anche a San Miniato.

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