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DALLA DIOCESI - «A cosa pensava Gesù, mentre s’avviava lentamente con la croce sulle spalle verso il Calvario? La sua mente e il suo cuore erano ricolmi di contrastanti sentimenti, oppure l’arresto, la farsa del processo e i colpi di frusta l’avevano ormai completamente svuotati? E ancora, Gesù, lungo il percorso che lo avrebbe portato verso la sua morte certa, rimase chiuso in sé avvolto da un sordo silenzio o in uno straziante dialogo muto, avrà continuato a parlare col Padre Celeste?». Sono questi alcuni degli interrogativi che hanno ispirato il grande autore Beppe Dati nella stesura della «Via Crucis», opera che segue «Il mio Gesù», che sta girando nei teatri italiani.

«Questa Via Crucis - afferma Dati - oltre ad essere un completamento dell’altra opera, è anche un tentativo di dar voce ai pensieri di Gesù che nessuno ha mai conosciuto né ha mai letto sulle pagine dei Vangeli».«Non ho certo la presunzione di affermare che siano quelli "veri"- continua l’autore -  ma se ci fossimo trovati al posto di Gesù, credo, sarebbero più o meno questi i pensieri, che molti di noi avrebbero formulato. Seguire però così da vicino Gesù, non è giocare con l’immaginazione o l’invenzione poetica, non è un esercizio letterario, un trastullo intellettuale ma è come ci ritrovassimo accanto ad una persona che sta per morire e scoprissimo d’un tratto che quella persona siamo noi, è, come fu per Agostino, un grido che sale dalla notte, rasentando a volte la bestemmia, nello smarrimento del cuore e della mente, lanciato verso un Interlocutore che promette di dar significato al nostro tormento». La Via Crucis in musica e parole firmata da Beppe Dati debutterà domenica 6 marzo nel duomo di San Miniato, che eccezionalmente ospiterà la rappresentazione dell’autore fiorentino. La serata organizzata dal Dramma Popolare di San Miniato in collaborazione con Stella Maris e Tecnoambiente, proporrà le meditazioni sulle 15 stazioni della Via Crucis, affidate direttamente a Gesù che ci parla in prima persona, accompagnato lungo il suo calvario da Maria sua madre, e dal nemico, Satana: «La Via Crucis consta di XV stazioni ma per arricchire e sviluppare il racconto, ho immaginato che a seguire il triste corteo, oltre a Maria (la quale interviene tre volte come madre di Gesù e come Madre di tutte le madri), vi fosse anche Satana, visibile soltanto a Gesù. L’angelo caduto, con i suoi sei interventi, tenta in ogni modo di distogliere Gesù dai suoi propositi promettendogli, a "certe condizioni", la salvezza. Allo stesso tempo però lo costringe a ripercorrere azioni e fatti della propria esistenza terrena, convincendo però in questo modo ancor più Gesù della giustezza delle scelte fatte e dimostrando alla fin fine d’ essere (come scrive Goethe nel Faust)  «Una parte della forza che vuole costantemente il Male e opera costantemente il Bene».

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