SAN MINIATO - Una serata carica di emozioni per le tante persone presenti in Cattedrale il 9 novembre scorso per il saluto a mons. Fausto Tardelli, che il prossimo 8 dicembre prenderà possesso della diocesi di Pistoia.
Un saluto commosso e toccante quello del vescovo, che durante la sua ultima omelia in Cattedrale ha espresso tutto il suo dolore per il distacco dalla chiesa di San Miniato: «In questi giorni, da quando è stata comunicata la mia nomina a Vescovo di Pistoia, cessando così di essere il Vescovo di San Miniato, ho provato una strana sensazione – ha detto Tardelli –. Una sensazione mista di dolore, nostalgia, impotenza, ma anche di consapevolezza di un cammino che continua e deve continuare pur se su altre strade.

Era una sensazione che avevo già provato. Era dentro di me, ma lì per lì non riuscivo a capire da quale parte dell’animo mi venisse fuori. Non mi era nuova, veniva da lontano. Poi a un certo punto, l’ho capito. Era qualcosa di molto simile a ciò che provai quando morì mio padre, 23 anni fa. La sensazione cioè di un distacco definitivo da una persona molto amata. Qualcosa mai provato prima e che in certa misura ho riprovato proprio in questi giorni, al pensiero di lasciarvi, di distaccarmi da voi, dall’amata Chiesa di San Miniato». Un distacco che però non preclude alla necessità di guardare avanti : «Percepii però nello stesso tempo che dovevo raccogliere in silenzio il dono ricevuto nella sua persona e dovevo andare avanti». Moltissimi i tributi di saluto al vescovo, a partire da quello del sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, a nome dei sindaci del territorio.
Il segretario del consiglio pastorale Riccardo Ceccatelli si è così rivolto a mons. Tardelli: «a lei va il nostro ringraziamento per il suo instancabile richiamo all’unità della nostra Chiesa sotto la guida del proprio pastore, al di là dei pur legittimi «campanilismi» e «corporativismi» particolari. Per far crescere in tutto il popolo di Dio il senso della comunione e della corresponsabilità, lei ha fortemente voluto l’istituzione, nelle Unità Pastorali della Diocesi, dei Consigli Pastorali, dove i laici sono chiamati a partecipare direttamente alla vita e alla missione della Chiesa e a collaborare coi propri parroci alla conduzione “pastorale” delle parrocchie. Un’esperienza questa appena avviata e che ha ancora bisogno di essere sostenuta e consolidata, ma che certamente va nella direzione di far crescere «insieme» tutta la Chiesa, sacerdoti e laici, religiosi e religiose, dando a tutti voce in spirito di corresponsabilità».
Mons. Morelli, vicario generale della diocesi, ha ricordato l’importante cammino pastorale proposto dal vescovo e la sua eredità alla diocesi: «In particolare nell’ultima lettera pastorale: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi”, Lei lascia alla Diocesi, come significativa eredità , il grande compito di diventare “una comunità di carità e di servizio”, pronta e capace, sulla scia del buon samaritano, a diagnosticare e curare le tante ferite dell’ uomo di oggi».
Al termine della celebrazione è stato donato al Vescovo un calice con inciso il suo stemma episcopale e i Santi Genesio e Miniato, patroni della nostra Diocesi, in ricordo di questi anni di episcopato nella Chiesa di San Miniato che oggi sono stati consegnati alla storia.
Al termine il Vescovo in ricordo ha consegnato un santino con l’effige della Madonna di Cigoli, la Madre dei Bimbi, a lui particolarmente cara.

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