Alessio-Spinelli-Sindaco-di-Fucecchio

FUCECCHIO - Conintinua il botta e risposta tra la Misericordia di Fucecchio e il sindaco Spinelli. Dopo l’intervista che il governatori Lupi ha rilasciato a «La Domenica», il comune di Fucecchio ha voluto replicare alle sue affermazioni.

Sindaco Spinelli, avrà letto l’intervista a tutto tondo del Governatore della Misericordia d Fucecchio in merito al «cimitero vecchio». Vado subito al punto: cosa intende fare, quale futuro intende dare l’amministrazione a quell’area «storica»?
«Si tratta di un’area non più destinata a cimitero fin dal 1880, fin da quando, cioè, il Consiglio Comunale di Fucecchio individuò la localizzazione del nuovo (attuale) cimitero, più consono alle esigenze di sepoltura viste le carenze igienico-sanitarie di quello esistente, riscontrate anche dall’autorità provinciale. Il vecchio camposanto, in virtù del suo valore storico, è stato riconosciuto come invariante dal Piano Strutturale, Parco della Rimembranza, perché l’ex complesso cimiteriale costituisce testimonianza e memoria di un profondo valore storico, culturale e paesistico e, nell’ambito del Regolamento Urbanistico Comunale, si individuano gli interventi ammessi, volti alla sua conservazione, valorizzazione e restauro».

Che idea si è fatto della lunga e annosa vicenda di cause e ricorsi di questi anni? Come mai, secondo lei, non si è trovato un “accordo pacifico” tra due enti di questo valore, il Comune e la Misericordia?
«Probabilmente perché la Misericordia intende sfruttare il vecchio camposanto per realizzare sepolture private, il progetto presentato prevedeva non un restauro dell’esistente, ma costruzioni nuove, fuori terra, su uno o due piani, per realizzare 1.200 loculi, mentre la consistenza delle tumulazioni nel vecchio cimitero era costituita da sole tumulazioni in fossa. Evidentemente un tale progetto stride con l’intento del Comune di salvaguardare la testimonianza storico-culturale che l’ex cimitero rappresenta».

Crede che il Comune, in questo anni, abbia avuto qualche responsabilità nella situazione di degrado, per ciò che concerne, ad esempio, i furti delle lapidi e altri episodi di saccheggio?
«Non vedo alcuna responsabilità, visto che la Misericordia ha sempre avuto la custodia dell’area, benché non ne fosse più proprietaria, fin dal 1937, per non aver mai ripristinato la destinazione originaria. Al contrario, c’è da dire che i ricorsi presentati non hanno certo giovato alla ricerca di una soluzione per il suo restauro: finché ci sono cause pendenti diventa difficile anche solo immaginare qualcosa su cui poter investire».

Come vi atteggiate però nei confronti del problema “storico” ma anche “di culto”. Mi spiego meglio. Quello, svuotato della maggior parte delle lapidi, è pur sempre un camposanto, e come dice la parola stessa è più di un semplice campo. Perché negli strumenti urbanistici vigenti non è riconosciuto come luogo sacro, ovvero un cimitero?
«Le prescrizioni urbanistiche sono volte a salvaguardare e ripristinare la consistenza storica, culturale e simbolica dell’area, con interventi di conservazione della pavimentazione, dei recinti murari, degli elementi tipici e comunque al ripristino di quelli di rilevanza storica ed architettonica, viali di accesso, lapidi, iscrizioni e manufatti artistici, insomma è stata apprestata una tutela piena e forte, nel rispetto della funzione originaria. Anche volendo guardare solo all’interno del territorio comunale fucecchiese, non è l’unico esempio di cimitero storico: il Vecchio Cimitero di Torre oggi è un bel parco della rimembranza, e credo che nessuno si immaginerebbe mai di riportarlo alla sua antica funzione cimiteriale».

Visto il problema di “spazi” nel cimitero nuovo, e considerato anche lo Statuto della Misericordia, ovvero un ente morale riconosciuto dallo Stato, che prevede anche la possibilità di «sepoltura per i confratelli e le consorelle e i parenti», perché – a suo parere – quello non può ritornare a essere un cimitero?
«Innanzitutto problemi di «spazi», al cimitero nuovo, non ce ne sono: gli ampliamenti fatti negli ultimi decenni ci garantiscono un numero di sepolture più che sufficienti in base alle proiezioni demografiche di Fucecchio. Ed è bene far sapere che anche i regolamenti del Comune – non solo, quindi, lo statuto della Misericordia – prevedono specifiche norme per le inumazioni dei non abbienti. Al momento, comunque, non può tornare ad essere un cimitero, perché non rientra nei piani regolatori cimiteriali e si trova in un’area che costituisce fascia di rispetto del cimitero pubblico, quindi non è edificabile».

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