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DALLA DIOCESI - Alle soglie del Santo Natale, in questa quarta Domenica di Avvento, a tre mesi di distanza dalla solenne beatificazione di Mons. Pio Alberto Del Corona, la nostra chiesa è chiamata a vivere un nuovo evento di notevole importanza e di gioia grande : l’ ingresso di Sua Eccellenza Mons. Andrea Migliavacca, come successore di Mons. Fausto Tardelli, alla guida della Diocesi. Ringraziamo il Signore per questo dono ed esprimiamo pure tutta la nostra gratitudine a Papa Francesco per averci inviato questo giovane Vescovo , ben preparato sotto il profilo culturale, giuridico e teologico e fornito di un ricca esperienza nell’ambito educativo, avendo curato, per diversi anni, in qualità di Rettore del Seminario Vescovile, la formazione degli aspiranti al sacerdozio e seguito, per molto tempo, come assistente spirituale, la pastorale giovanile nella nativa Diocesi di Pavia. Possiede, pertanto, il nuovo Pastore, la freschezza giovanile e l’energia necessaria per affrontare le sfide che il nostro tempo pone alla missione evangelizzatrice della Chiesa.

Per quanto concerne religione e fede si sta, infatti, respirando un clima di indifferenza e disimpegno. La scarsità delle vocazioni alla vita sacerdotale, missionaria e religiosa diventa sempre più preoccupante. Come sempre più evidenti e preoccupanti sono le crisi e i disagi nella vita matrimoniale e familiare. Sotto l’aspetto sociale, la crisi economica tuttora in atto, la disoccupazione giovanile, il crescente fenomeno dell’immigrazione richiedono alle comunità parrocchiali concrete iniziative di solidarietà e un rinnovato ed adeguato impegno caritativo. Il continuo proliferarsi dei “social media”apre poi nuovi campi di evangelizzazione , specialmente per le nuove generazioni. Nel primo saluto rivolto alla Diocesi, riallacciandosi all’ormai famosa immagine usata da Papa Francesco, il Vescovo Andrea ha scritto : “Cercherò di essere un vescovo con l’odore delle pecore, manifestando così il suo vivo desiderio di stare dentro la vita del popolo di Dio e di essere per tutti, anche per coloro che non credono o appartengono ad altre religioni, un messaggero e un segno della misericordia del Signore. Al nuovo Pastore, testimone dell’amore di Dio, maestro della verità e guida sapiente della vita buona del Vangelo, formuliamo quindi l’augurio di trasformare la Chiesa diocesana in una “comunità in uscita”, veramente “missionaria”, nella quale i sacerdoti, i religiosi, i laici, i vari gruppi e movimenti ecclesiali, di fronte alle tante sfide dell’odierna società secolarizzata ed in presenza di tanti immigrati , in gran parte di religione islamica, sappiano diventare araldi credibili del messaggio cristiano, veicoli di educazione dell’uomo in Cristo.

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