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SAN PANTALEO A VINCI - Due giorni di preghiera e di festa, il 14 e il 15 luglio, per la parrocchia di San Pantaleo a Vinci. Una festa "in trasferta", si direbbe. Sì, perché in occasione dei cinquant’anni della Fiaccola di San Pantaleone (l’associazione laica riconosciuta dall’Arcidiocesi di Salerno cui appartiene, che fa conoscere in tutta Italia la vita e il culto del santo taumaturgo) una rappresentanza della parrocchia della nostra diocesi, guidata dal parroco don Antonio, si è recata a Montoro presso il Santuario di San Pantaleone, su una bellissima e isolata collina che domina il paese superiore, per un incontro con tutte le parrocchie dedicate al medico e martire, sparse per l’Italia.

La fiaccola è un’associazione viva, che gira per il mondo nel nome di San Pantaleo. Ha toccato in cinquant’anni quasi tutti i continenti, oltre che tutte le parrocchie d’Italia che hanno la dedicazione al santo. Sono arrivati sino a Buenos Aires, qualche anno fa e da noi a Vinci nel 2015.
La festa è iniziata in chiesa con la messa concelebrata delle 18.00, dove erano presenti molti rappresentanti di varie comunità parrocchiali d’Italia, tra cui i portavoce delle due diocesi italiane consacrate a San Pantaleone: Vallo della Lucania e Crema.
Presenti ovviamente tutte le autorità civili di Montoro e della provincia, qui la festa è sentita davvero come qualcosa che scorre nelle vene. Un attaccamento raro a vedersi. In un paese a prevalenza agricola e artigianale (vicino ci sono le grandi coltivazioni di pomodoro sanmarzano e altre prelibatezze), di quasi ventimila abitanti, molti anziani e pensionati contribuiscono con un euro al giorno, per famiglia, al fine di realizzare una bella festa al santo. I giovani animano la celebrazione, con canti, e sin da piccoli sono portati alla catechesi sulla vita del Santo di cui conoscono l’agiografia alla perfezione. E c’è un comitato che raccoglie le offerte e insieme a parroco e amministrazione organizza le cerimonie religiose e civili. Dopo la messa, il 14 sera, ogni rappresentante parrocchiale si è presentanto raccontando la propria esperienza della fiaccola nella sua parrocchia e descrivendo come si vive nel paese o regione di origine la devozione tradizionale. Anche San Pantaleone a Vinci ha presentanto la propria storia, nel contesto della Diocesi, e ha offerto dei doni simbolici al presidente del Comitato organizzatore e al parroco ospitante. Chi non è stato presente ha inviato un video messaggio. Tra quelli giunti a Montoro, anche il messaggio del Comitato San Pantaleo e di Vinci nel Cuore, che hanno mostrato il borgo in cui è vissuta Caterina ed è cresciuto probabilmente il piccolo Leonardo. Il parroco don Antonio era stato delegato anche dal Sindaco a portare i saluti dell’amministrazione comunale, con il quale si aprirà una sorta di "gemellaggio" religioso in nome di San Pantaleo. Culto che a Vinci era pressocché dimenticato e che è stato riportato in auge solo dieci anni fa. Sia l’assessore di Montoro che il presidente del Comitato insieme al parroco don Francesco vorrebbero continuare questa amicizia, affascinati anche dal richiamo del Genio bambino, Leonardo, qui a San Pantaleo di Vinci, Diocesi di San Miniato. L’idea è stata accolta favorevolmente da don Antonio che ora ha il compito di riportare a Vinci i doni dell’amministrazione di Montoro, e l’idea progettuale per il prossimo anno affinché la tradizione di culto possa continuare degnamente.

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