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SAN MINIATO - Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini. E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono». (Mc 1,16-20)
Andare dietro a qualcosa, o meglio a qualcuno. Questo è l’elemento che caratterizza il cristiano, vivere la propria vita alla sequela di Cristo. E cosa ci può essere per l’uomo di più bello che donare totalmente la sua vita a Cristo?

Questo è quello che avverrà nella vita di don Tommaso domenica quando il vescovo, mediante l’imposizione delle mani, ordinerà sacerdote questo giovane che ha deciso, dopo il giusto periodo di discernimento, di donare tutta la sua vita a Cristo. Mettere al centro Gesù è quello che ci permette di vivere a pieno la nostra vita. Tutto tende a Lui. Tutto è per Lui. Tutto è in Lui. Per noi giovani, e non solo, che abbiamo sentito il bisogno di capire se il Signore ci stava chiamando e successivamente abbiamo capito che la strada era quella giusta, il diventare sacerdoti nella sua vigna è ciò che ci da la possibilità di vivere a pieno la nostra umanità, essere pienamente uomini, con tutti i nostri limiti e debolezze, ma anche con tutti i nostri carismi e le nostre forze. Dice Gesù: "Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla." Senza di Lui siamo uomini soli, persone che rischiano di vivere la propria vita senza darle un senso, un fine, un motivo. Ma come avviene il percorso di discernimento verso il sacerdozio? Quando una persona sente il desiderio di donare la propria vita al Signore inizia un cammino in seminario, dovre veniamo posti di fronte principalmente a noi stessi per permetterci di riflettere bene sulla nostra chiamata. La formazione avviene su due piani, il piano spirituale e il piano concettuale attraverso gli studi teologici. Ci sono delle "tappe" che scandiscono il nostro cammino: il primo passo è quello della candidatura che vede le nostre persone chiedere al vescovo e attraverso di lui a tutta la chiesa universale, di entrare tra coloro che si preparano a diventare sacerdoti. Quindi la Chiesa, tramite del vescovo, accetta la tua domanda e ti ammette tra i candidati per ricevere l’ordine sacro. Questo avviene dopo un periodo di discernimento vocazionale che ha una durata variabile in base ai tempi personali. I passi successivi ci vedono ricevere prima il ministero di lettore e poi il ministero di accolito. Diventando lettori, cioè annunciatori della parola di Dio, siamo chiamati a collaborare a questo impegno primario nella Chiesa e perciò siamo investiti di un particolare ufficio, che ci mette a servizio della fede, la quale ha la sua radice e il suo fondamento nella parola di Dio. Il lettore ha il compito di proclamare la parola di Dio nell’assemblea liturgica; educare alla fede i fanciulli e gli adulti e guidarli a ricevere degnamente i Sacramenti; portare l’annunzio missionario del Vangelo di salvezza agli uomini che ancora non lo conoscono. Diventando accoliti, invece, partecipiamo in modo particolare al ministero della Chiesa. Essa infatti ha il vertice e la fonte della sua vita nell’Eucaristia, mediante la quale si edifica e cresce come popolo di Dio. Agli accoliti e? affidato il compito di aiutare i presbiteri e i diaconi nello svolgimento delle loro funzioni, e come ministri straordinari possiamo distribuire l’Eucaristia a tutti i fedeli, anche infermi.
Il passo successivo ci mette dinanzi già alla decisione definitiva di consacrare la nostra vita a Cristo. Nel diaconato diveniamo già persone tutte pienamente consacrate al Signore. E dopo il diaconato arriviamo al sacerdozio.
Quando avvengono questi eventi tutta la Chiesa è in festa e gioisce per colui che entra a far parte dei suoi ministri. Anche noi siamo partecipi di questa gioia e il nostro compito è pregare, pregare per ogni ministro della Chiesa ed in questa occasione pregare in modo particolare per don Tommaso.

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