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ASSISI - Assisi si presentava come il luogo ideale per un ritiro spirituale del vescovo con il suo seminario. Due giorni di riflessione e preghiera, per fare il punto sulla situazione e riflettere sul cammino vocazionale dei seminaristi. Al tempo stesso, l’occasione per compiere un pellegrinaggio nei luoghi della vita di San Francesco e Santa Chiara. La comunità del seminario sanminiatese è stata accolta nel convento di San Masseo, immerso nel verde della campagna ai piedi della collina di Assisi. La struttura è attualmente tenuta dai monaci della comunità di Bose, che vi hanno allestito una casa d’accoglienza per i pellegrini, dotata di chiesa, cripta, refettorio, ambienti comuni e una foresteria con camere semplici e accoglienti.
Prima di giungere a destinazione ci siamo fermati per visitare la Porziuncola, in S. Maria degli Angeli, dove abbiamo iniziato a immergerci nell’atmosfera francescana. Da qui, per giungere a San Masseo, abbiamo dovuto seguire un percorso più lungo del previsto a causa delle strade bloccate in occasione della preghiera interreligiosa che si stava svolgendo ad Assisi. Proprio mentre giungevamo al cancello della nostra destinazione abbiamo sentito il rombo dell’elicottero che riportava il Santo Padre a Roma.


L’accoglienza riservataci dai monaci è stata cordiale e discreta. Nell’austera chiesetta ci siamo uniti a loro per la recita dell’ufficio della sera, insieme ad altri ospiti: un simpatico sacerdote nero newyorkese dall’abbigliamento vagamente hip hop, alcune suore e laici immersi nel silenzio di quell’oasi di quiete. Al termine della preghiera uno dei monaci ha proclamato il Vangelo del giorno dopo, festa di San Matteo, patrono della comunità (San Masseo, infatti, non è altri che il detto apostolo ed evangelista).
Prima di ritirarci nelle stanze per la notte, il vescovo, il sottoscritto in qualità di pro-rettore e quattro seminaristi, ci siamo riuniti in una saletta per un bel momento di dialogo fraterno. Altri due seminaristi si sono aggiunti al gruppo il mattino successivo. Tra i giovani, anche il nuovo arrivato, Leonardo, che ha iniziato con questo ritiro il suo cammino di discernimento vocazionale in seminario.
Il secondo giorno, con il gruppo dei seminaristi al completo, ci siamo dedicati alla visita di Assisi. Prima tappa alla chiesa di S. Chiara dov’è conservato il crocifisso di S. Damiano. Davanti all’immagine ai piedi della quale S. Francesco ricevette la sua vocazione ci siamo fermati in preghiera. Abbiamo poi sostato davanti ai resti mortali di S. Chiara, racchiusi in un corpo-reliquario avvolto in abiti monacali.
Il pellegrinaggio è proseguito con la visita alle basiliche inferiore e superiore di S. Francesco. Il vescovo stesso ha fatto da cicerone, spiegando gli affreschi che ornano l’intero complesso e invitandoci alla preghiera davanti alla tomba del Poverello. Ognuno ha avuto il tempo di soffermarsi nell’orazione, ma anche per contemplare i capolavori di Giotto e Cimabue e le altre splendide testimonianze di arte e di fede.
La due giorni è culminata nella celebrazione della S. Messa, presieduta dal vescovo, nella chiesa di S. Masseo. Dopo il pranzo, allietato dalla piacevole conversazione con i monaci e gli altri ospiti, ci siamo presi un altro momento di condivisione durante il quale il vescovo ha fornito indicazioni pratiche e comunicazioni per l’inizio dell’anno seminaristico.
Un’iniziativa molto apprezzata, questa del ritiro d’inizio anno con il vescovo, che potrebbe diventare un appuntamento annuale per i nostri seminaristi.

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