16406586 1360051704066000 5281618809856990624 n

SAN DONATO - Lo scorso Giovedì 24 gennaio mons. Migliavacca si è reso disponibile a vivere nella nostra parrocchia quello che papa Francesco ha fatto durante l’anno della Misericordia. Se il Papa ha vissuto «i venerdì della misericordia», il nostro vescovo ha vissuto «il giovedì della misericordia».
Accompagnato da don Simone Meini, il vescovo ha fatto visita ad alcune famiglie della parrocchia, ha potuto conoscere persone malate e anziane che vivono la fede forse un po’ nell’anonimato a causa della loro condizione e che in questa occasione hanno avuto la possibilità di conoscerlo.
Sono famiglie che vivono ogni giorno a contatto con la malattia, con l’infermità, con la sofferenza e il disagio che si fa quotidianità. Spesso vissute nella solitudine fra sentimenti di rabbia, sconforto e domande senza risposte, nell’indifferenza di un mondo sempre più frettoloso, sempre più occupato a fare altro e che non ha tempo per gli altri né voglia di confrontarsi con la sofferenza quotidiana. Ecco che allora la visita del vescovo ha rappresentato veramente per queste persone l’incontro con la misericordia di Gesù, la sua forza, la sua consolazione e soprattutto la sua luce di speranza.


Volti sorridenti e pieni di gioia in un momento dove si è fatta esperienza dell’incontro con Gesù, sia per le persone, le famiglie visitate e sia per il vescovo Andrea e don Simone. Il vescovo ha terminato la sua visita incontrando i giovani del gruppo giovanile parrocchiale e cenando insieme a 25 giovani e giovanissimi della parrocchia. Dopo cena si è intrattenuto con loro in canonica per vivere un momento di preghiera, di riflessione e confronto sul tema della fede.
Due incontri diversi ma molto simili, poiché i giovani quasi come gli ammalati hanno bisogno del messaggio evangelico, di incontri diretti per rafforzare il loro spirito e vivere la loro vita nel segno di Gesù e del vangelo.
«È un evento di grazia la visita del Vescovo, presenza di Gesù in mezzo al suo popolo, al suo gregge – ha affermato don Simone –. Ancor più nel momento in cui si fa visita a coloro che non hanno possibilità di incontrare il vescovo o perché impossibilitati ad accoglierlo in parrocchia. Ecco che la visita del vescovo ad ammalati o anziani di una comunità diventa il vivere e il partecipare della "Gioia del Vangelo". Il vescovo – ha continuato il sacerdote – che visita e porta sollievo con la preghiera e la speranza a chi giorno per giorno vive situazioni di sofferenza o di malattia o come ascoltiamo nel vangelo, il pastore che va a cercare la pecora smarrita o delusa o senza speranza. Le storie, i volti, le persone e la realtà cambiano, la tristezza è sollevata da una presenza e una visita amica, da una persona che si fa carico delle nostre sofferenze per farle proprie e per consegnarle con la preghiera nelle mani di Dio. Alle volte è un momento in cui si distendono gli animi, sparisce l’odio e la rabbia per farsi spazio un po’ di tranquillità e la pace. Non sono solo, non sono sola, anche il vescovo è con me, anche il mio pastore è qui accanto a me, non per fantasia, non per un momento ma perché è realtà che perdura nel tempo. Una stretta di mano, un abbraccio, un sorriso, poche parole che scaldano il cuore e che tolgono dal viso le rughe della tristezza per dare nuova vita nella gioia. Dopo la visita del vescovo sia i familiari, sia gli ammalati, gli anziani o i lontani possono dire "Ora posso vivere con la serenità che il mio vescovo partecipa delle mie sofferenze, delle mie lentezze e delle mie tristezze. Come essersi rivestiti di un abbraccio che più si toglierà dalla mia vita". Grazie Eccellenza per il suo essere pastore. Grazie Eccellenza per il suo farsi povero in mezzo a tanti poveri della nostra diocesi, segno della presenza di Dio tra noi».

Seguici su Twitter

I cookie rendono più facile per noi fornirti i nostri servizi. Con l'utilizzo dei nostri servizi ci autorizzi a utilizzare i cookie.
Maggiori informazioni Ok Rifiuta