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Caro Roberto Saviano, ho letto le cattiverie gratuite (altri le chiamano idiozie, altri ancora «pietre») che hai scritto contro le Sentinelle in piedi: loro sono solo persone che vivono ciò in cui credono con serenità e fermezza d’animo. Tu li hai definiti “omofobi”, “oscurantisti” e addirittura esecutori di “un gesto di forte violenza culturale” solo perché manifestavano contro il d.l. Scalfarotto (la prima legge fascista che sarebbe approvata in Italia dalla caduta del fascismo) e per la famiglia naturale, fatta da un uomo e una donna, con i figli generati dal loro matrimonio.

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Sentinelle

PISA - Mi sono fatto un punto d’onore di schierarmi dalla parte dei più deboli. Saranno stati i romanzi cavallereschi di cui mi sono nutrito da ragazzo o le angherie subite dai bulli che, sebbene non se ne parlasse tanto sui giornali, esistevano anche ai miei tempi. Fatto sta che ho deciso di partecipare alla veglia delle “Sentinelle in piedi” lo scorso 5 ottobre a Pisa. Vituperate e sbeffeggiate dai più famosi opinionisti della sinistra “democratica” (Saviano, Serra, Lucarelli Selvaggia e compagni), aggredite a suon di insulti e sputi dagli attivisti dell’arcigay e dei centri sociali, le Sentinelle usano manifestare in silenzio, in piedi, leggendo un libro. Perché danno tanto fastidio? Perché si oppongono a un disegno di legge (il ddl Scalfarotto) che prevede condanne esemplari per chi osi sollevare qualsivoglia critica alle nozze gay, all’adozione di figli da parte delle coppie omosessuali, all’indottrinamento dei bambini nelle scuole mediante libretti pornografici… Può sembrare strano ma un disegno di legge del genere esiste e - senza troppo clamore, per non smuovere le coscienze addormentate - lo stanno addirittura approvando in parlamento. La colpa delle Sentinelle è quella di attirare l’attenzione sulle contraddizioni e l’ingiustizia di una simile proposta di legge e di riaffermare l’unicità del matrimonio tra uomo e donna, al quale non possono essere equiparati altri tipi di convivenza. Per questo le Sentinelle vengono apostrofate come “omofobe” (un neologismo dal significato piuttosto vago, comunque molto offensivo), “fasciste”, “ignoranti”, ecc…

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SAN MINIATO - Domenica 28 settembre, organizzato dalle parrocchie di San Lorenzo e Sant’Andrea con il patrocinio dell’ufficio diocesano di Pastorale Familiare, a S. Croce sull’Arno presso la sala parrocchiale Giovanni XXIII si è tenuto l’incontro col dott. Ezio Aceti, psicopedagogista ed esperto in psicologia dell’età evolutiva.

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SANTA CROCE SULL'ARNO - Torna a vivere la storica delegazione del Centro Sportivo Italiano nella diocesi di San Miniato. Il prossimo 4 ottobre sarà inaugurata la nuova sede del Csi locale all’interno degli spazi messi a disposizione della parrocchia di S. Croce Sull’Arno. Un ritorno importante quello del Csi in diocesi, che negli anni 60 contava migliaia di aderenti e comprendeva associazioni sportive del calibro della Folgore e della Codyeco.
«Un nuovo inizio per la delegazione della diocesi di San Miniato – commenta il presidente regionale Csi Carlo Faraci – che riparte dalla gloriosa storia di un’associazione che quest’anno festeggia i suoi 70 anni. Un lungo periodo durante il quale non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo: promuovere la socialità attraverso lo sport all’ombra dei campanili e delle parrocchie».

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