EDITORIALE -Nel racconto della Creazione apprendiamo che sin dal principio Dio affida all’uomo la custodia e la protezione dell’ambiente naturale. «Coltivare e Custodire», avere riguardo, rispetto, cura, per la terra dalla quale siamo stati tratti diventa, quindi, uno dei compiti specifici dell’uomo. Tuttavia lo scenario che, quotidianamente, si propone ai nostri occhi, rimanda a un ambiente ferito da comportamenti umani che sembrano aver dimenticato il mandato che il Signore ha affidato all’intera umanità.

Le nostre società sono voraci, guardano alla natura da  un lato come a una miniera dalla quale trarre senza limiti ogni sorta di risorsa e dall’altro come a una discarica, dove lasciare in modo irresponsabile le proprie scorie. Sempre più spesso l’uomo non si rapporta più con la natura per sostenerla, ma pone in essere atteggiamenti che provocano un deterioramento dell’ambiente umano e naturale. Da qui la necessità per gli uomini a accogliere l’invito di prendere un passo più lento e iniziare un cammino per un cambiamento profondo del nostro stare nel mondo, del nostro porci in relazione con il creato e le altre creature che lo abitano, con il fine di essere audaci nell’abbracciare nei nostri stili di vita una semplicità e una solidarietà maggiori. Come riportato nel messaggio dei Vescovi a prolusione del sussidio per la celebrazione della 12° giornata per la salvaguardia del creato: «Un’educazione all’accudimento della terra esige: una formazione dello sguardo, perché impari a coglierne e apprezzarne la bellezza, fino a scoprirvi un segno di Colui che ce la dona; un percorso concreto, un viaggiare che sa rinnovare ogni giorno la meraviglia per la novità e quello stupore che si esprime nel rendimento di grazie; una positiva crescita in umanità, nell’incontro delle diversità culturali e nello sviluppo economico; un’attenzione per le realtà visitate, rispetto per luoghi e culture la cui bellezza non può essere snaturata riducendoli a attrazioni turistiche». Perché come ricordano Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo nel loro messaggio congiunto non ci può «essere soluzione genuina e duratura alla sfida della crisi ecologica e dei cambiamenti climatici senza una risposta concertata e collettiva, senza una responsabilità condivisa e in grado di render conto di quanto operato, senza dare priorità alla solidarietà e al servizio». Con questa intenzione abbiamo preparato la Giornata Diocesana per la Difesa del Creato del 17 Settembre, presso la parrocchia di Castelmartini dalle ore 9.15 alle ore 17.30, cui invitiamo tutte le parrocchie della zona, le autorità e, fra i rappresentanti di categoria, i coltivatori della nostra terra che la bontà di Dio ha creato per la vita di tutti i suoi abitanti.

Seguici su Twitter

I cookie rendono più facile per noi fornirti i nostri servizi. Con l'utilizzo dei nostri servizi ci autorizzi a utilizzare i cookie.
Maggiori informazioni Ok Rifiuta