IMG 2464

SAN MINIATO - L'imponente complesso medievale del convento di San Francesco in S. Miniato, si è svegliato di prima mattina per accogliere le centinaia di fedeli giunti da tutta la toscana per vivere la beatificazione di Pio Alberto Del Corona.
Una bella giornata di festa in onore del «vescovo bianco», Padre Domenicano, guida della diocesi dal 1875 al 1906 e fondatore dell’ordine delle suore domenicane dello spirito santo.
Una giornata che ha fatto di San Miniato una capitale della fede, non solo per la Toscana, ma per tutta Italia.
La Santa Messa è stata presieduta dal Card. Angelo Amato, prefetto della congregazione per le cause dei santi e rappresentante di Papa Francesco, che ha portato il saluto del Santo Padre ai fedeli in festa.
Nel corso dell’omelia, il presule ha parlato dei santi e beati come la «primavera della chiesa»: «la nostra fede è confortata giornalmente dalla presenza dei Santi, grandi e piccoli, che in tutto il mondo costituiscono la primavera della Chiesa, con il profumo dei fiori delle loro virtù e con l’abbondanza dei frutti delle loro azioni di carità e di speranza. La beatificazione di Mons. Pio Del Corona è per tutti noi, oggi, uno straordinario evento di gioia e di festa. È anche un momento di contemplazione del bene che lo Spirito Santo, carità infinita di Dio, semina a piene mani nella storia dell’umanità mediante i suoi Santi».


Amato ha proseguito ricordando le opere del beato Del Corona: «Da tutti i testimoni viene ammirata la sua umiltà eroica. Era modesto e affabile ed evitava di parlare di sé come affermato scrittore e predicatore. Quando si sparse la voce di una sua possibile nomina ad Arcivescovo di Firenze, egli cercò di essere esentato da questo onere, ritenendosi indegno. Era solito intrattenersi con i piccoli, gli operai, gli agricoltori, i poveri. Riconosceva che l’umiltà era la virtù dei santi ed era la via per arrivare alla perfezione della carità».
«A ragione - ha proseguito il Cardinale - Papa Francesco, nella Lettera Apostolica di Beatificazione, lo chiama "pastore di anime secondo il cuore di Cristo, testimone sollecito e umile del Vangelo". Il Beato Pio Del Corona fu un pastore, che, come diceva San Gregorio Magno, dialogava con Dio senza dimenticare gli uomini e dialogava con gli uomini senza dimenticare Dio. La sua presidenza pastorale era un autentico servizio. In lui si concretizzano le parole di Ezechiele. Il profeta parla del buon pastore, che è colui che conosce le sue pecore, le raduna, le conduce a pascoli fertili, ricerca la pecora perduta, riporta all’ovile quella smarrita e fascia le ferite di quella malata. Ecco - ha concluso Amato - Il Vescovo Del Corona ha servito la sua diocesi con generosità, facendosi modello di virtù per i suoi fedeli e per le sue figlie spirituali. Ha imitato in pieno Gesù buon pastore, che percorreva le città e i villaggi, insegnando, predicando il vangelo del regno, confortando e risollevando tutti coloro che erano stanchi e sfiniti dalle fatiche della vita».
Mons. Morello Morelli, amministratore diocesano di San Miniato, al termine della messa, ha ringraziato tutti i presenti e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa giornata, in particolare mons. Fausto Tardelli, oggi vescovo di Pistoia ma per 10 anni guida della diocesi di San Miniato, che per anni si è impegnato perché la causa di beatificazione, partita nel lontano 1943, giungesse a compimento.

Seguici su Twitter

I cookie rendono più facile per noi fornirti i nostri servizi. Con l'utilizzo dei nostri servizi ci autorizzi a utilizzare i cookie.
Maggiori informazioni Ok Rifiuta