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SAN MINIATO - La sera del 16 luglio va in scena la prima di Passio Hominis, spettacolo di punta della Dramma Popolare 2015, firmato da Antonio Calenda, il regista campano protagonista dell’edizione 2014 con Finis Terrae. Alle 21.30 si aprirà il sipario in piazza del Duomo a San Miniato, e per 6 giorni si ripeterà la passione di Cristo, legata a doppio filo alle vicende drammatiche della nostra storia più recente: la seconda guerra mondiale e il delitto di Aldo Moro. Rimane inalterato lo sforzo dell’Istituto, della Fondazione CRSM, del Comune e della diocesi per proporre ancora una volta un teatro dello spirito. Obiettivo raggiunto e che acquisterà ulterilre rilevanza alla rappresentazione dello spettacolo nel corso del V Convegno Nazionale Ecclesiale a Firenze del prossimo novembre.


Sul palco salirà un Cristo carico di umanità e contraddizioni, colmo di amore verso la madre e allo stesso tempo insofferente. Un «ritorno al futuro», parlando di un tema tradizionale ma ambientato nel 1947, con i personaggi del Vangelo nella parte di uomini di fronte al loro destino di povertà e sofferenza. Il testo è ispirato dalle pergamene scritte a mano da Jacopa Floria , monaca Teatina del cinquecento. Ha avuto due sole rappresentazioni circa 40 anni fa in un’edizione sperimentale, con la partecipazione di Elsa Merlini, al cospetto del cardinal Martini. Nel cast, di prim’ordine, del 2015 spunta il nome di Lina Sastri, accompagnata da Francesco Benedetto, Rosa Ferraiolo, Jacopo Venturiero, Jacqueline Bulnes, Antongiulio Calenda, Alessandro di Murro, Stefano Galante, Marco Grossi, Daniele Parisi, Luciano Pasini, Noemi Smorra, Stefano Vona. Un’occasione da non perdere non solo per la trama, ma anche per la sceneggiatura: un’innovativa strutturazione del palco circonderà gli spettatori, veramente ’inseriti’ all’interno della storia.

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