GRECCIO - Un importante evento quello organizzato da Don Francesco Ricciarelli per la parrocchia di Santa Maria in Valdegola in occasione della giornata di Sabato 3 Gennaio: la gita a Greccio nei luoghi del primo presepe di cui si fece ideatore San Francesco d’Assisi la notte di Natale del 1223. Arrivati ai piedi del santuario, Laura, novizia francescana e guida del posto ha introdotto i fedeli di La Serra, Corazzano, Balconevisi e Moriolo in questo luogo santo. Come afferma la guida, Francesco, quella notte, volle vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si era trovato il Bambin Gesù e rappresentarlo perché tutti lo potessero vedere”. La guida ha poi sottolineato che “Dio non vuole abitare in dimore grandi e solenni, ma preferisce posti piccoli e umili”.Quell che infatti, colpisce durante la visita guidata è l’umiltà, la povertà e la semplicità del dormitorio di San Francesco, una fredda roccia e delle celle per i suoi frati.


Dopo aver visto la mostra dei presepi e un momento appetitoso con panettone e spumante, alcuni tra i più giovani della comitiva si sono avventurati tra i luoghi del paesaggio naturalistico che rievocano la spiritualità del Santo.
Nel santuario, poi, si è svolta la Messa concelebrata dallo stesso don Ricciarelli. A spezzare la parola è lo stesso parroco della Valdegola: il messaggio del Vangelo di Giovanni in cui si afferma che “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” è, secondo don Francesco, confermato da cio che avvenne in questi luoghi dove “possiamo approfondire la bellezza del verbo fatto carne: qui San Francesco ha voluto ricreare questa parola incidendola sulla roccia”.
Una rievocazione con personaggi in carne ed ossa ha reso più immediati gli eventi storico-spirituali della notte di Natale del 1223. Dalla rappresentazione emerge l’importante aiuto di Giovanni Velita, nobiluomo amico del Santo: la grotta, dove San Francesco si riuniva sempre in preghiera, viene animata dalla presenza del bue e dell’asinello, mentre una povera mangiatoia accoglie l’immagine del Bambin Gesù. Nella grotta è allestito un piccolo altare dove il sacerdote celebra la messa. San Francesco canta il Vangelo e spezza la parola dinanzi agli abitanti di Greccio che si erano recati là in processione. Quando la celebrazione volge al suo termine il bambinello sembra prender vita tra le mani del poverello d’Assisi il quale comunica alla gente che Gesù, nacque in una notte fredda come quella di Greccio, in quella stessa povertà.
Al termine della giornata i fedeli della Valdegola sono un po’ più consapevoli dell’amore di Dio ed il ritorno a casa ha visto un momento di partecipazione e di raccoglimento con il santo rosario che ha visto la partecipazione dei giovanissimi del gruppo.

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