foto simone e armando

PERIGNANO - «Caro don Simone, in questo giorno bellissimo della tua vita ti sostenga l’abbraccio di tutta la comunità parrocchiale nella quale hai ricevuto il dono della fede e che ha accompagnato i primi passi del tuo cammino cristiano: ci stringiamo tutti intorno a te ed uniamo le nostre voci alla tua per lodare e ringraziare il Signore per il grande dono che ti ha fatto.
Sentici vicini anche quando le nostre strade non saranno più unite e sarai chiamato a seguire quella che ti verrà indicata dalla chiesa: tu sarai padre e fratello di altri cristiani, ma resterai sempre figlio di questa comunità che ti ha generato alla fede. La nostra preghiera ed il nostro affetto ti seguiranno sempre, mentre la «tua» campana ci parlerà di te dal nostro campanile di Gello.


La strada che il Signore ha tracciato per te è bella ma impegnativa. Sei chiamato a diventare padre e guida di una comunità cristiana e, come tanti giovani genitori, dovrai imparare velocemente e trovare in te con l’aiuto di Dio quelle doti che saranno necessarie. Lasciati guidare dalle persone che incontrerai e non perdere mai la fiducia nella presenza del Signore. Lui non ci fa scherzi …. Al momento giusto si fa sempre sentire! Tutto ciò che hai vissuto finora, i pregi ed i difetti che hai, le persone che hai incontrato, le esperienze belle e brutte che hai fatto, tutto questo ti ha fatto diventare ciò che sei e che ora metti a disposizione degli altri nel ministero sacerdotale.
Lasciati amare da chi ti vorrà bene e non ti affliggere troppo per le contrarietà e le durezze che sperimenterai: tutto sarà ugualmente espressione dell’amore di Dio, che ci coccola con le tenerezze di chi ci è vicino e ci rafforza con il peso della sofferenza e della piccole umiliazioni. Tutto accetta e accogli come un dono. Restare profondamente umani è fondamentale per dei ministri di Dio: non considerare mai banali i sentimenti e le condizioni delle persone, non trascurare le relazioni e l’ascolto.
La carità riempia abbondantemente il tuo tempo. Non trascurare i poveri e chi ha bisogno per altre cose da fare; non c’è niente di più importante e necessario. Sii di questo maestro nella comunità che ti sarà affidata, perché i tuoi fedeli ti seguano e ti precedano in questo impegno.
La tua preghiera sia appassionata e profonda, nascosta e contemplativa. Nella intimità con il Signore Gesù matureranno le scelte più importanti e le energie più belle della tua vita sacerdotale. Nei momenti di apparente aridità mantieni comunque la tua fedeltà, anche quando il cuore ci sembra distratto e lontano da Dio. Restare davanti a lui senza sentirlo presente è infatti segno di grande fede e di fiducioso abbandono.
La tua vita sia piena di gioia. Canta, urla, balla … fai sentire a tutti quanto sei felice e quanto sei innamorato della vita! Intorno a noi c’è tanta stanchezza, tanta solitudine e tanta tristezza. Se anche i preti si spengono nel pessimismo e nello sconforto si tradisce il Vangelo, che è buona notizia per tutti gli afflitti. Sarà per te una esperienza indimenticabile quando da una tua parola o nel sacramento della riconciliazione vedrai riaccendere in qualcuno quella fiducia che aveva perduto. Noi preti, in quanto ministri del Signore, dobbiamo essere dei seminatori di gioia.
Ti voglio infine ringraziare, carissimo don Simone, per questi anni che hai passato in mezzo a noi, per la tua esuberanza, per il tuo carattere agitato ed impulsivo, per la tua generosa disponibilità, per il bene che hai voluto alla tua chiesa di Gello ed me tuo parroco. Ti auguro di provare anche te la grande gioia che ci stai facendo vivere: vedere qualcuno dei tuoi ragazzi prendere la strada del sacerdozio o della vita consacrata. È un dono che con te abbiamo ricevuto e che io e tutta la nostra parrocchia cercheremo di meritare con un impegno maggiore.
Che il Signore ci accompagni e ci custodisca».

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