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SAN ROMANO - Si è svolto sabato 26 settembre presso il conservatorio di Santa Chiara un importante convegno organizzato dal consultorio familiare «Alberto Giani»: «Il legame creativo nelle relazioni familiari e di aiuto».
A introdurre il convegno Giusy Donadio, coordinatrice di équipe del consultorio: «abbiamo pensato a questo convegno come a uno spazio da dedicare al legame visto come relazione di qualsiasi tipo. Ogni legame trova cittadinanza nel consultorio il quale, grazie alle varie professionalità, accomunate da una visione cristiana dell’uomo, giunge a dare un sostegno qualificato alla persona».
Ed è proprio dalla visione cristiana dell’uomo che inizia il convegno con l’intervento del dott. Sandro Spagli, presidente del consultorio: «La Bibbia è una miniera di storie, casi psicologici». Due fra tutti sono la vicenda di Davide e Betsabea dove Davide si macchia del peccato di possedere una donna sposata e di tentare il tutto per tutto pur di rimediare senza riuscirci e la parabola del padre e dei due figli meglio conosciuta come parabola del figliol prodigo. L’unico a poter salvare Davide dalle proprie colpe è proprio il Signore e l’unico a riammettere il figliol prodigo dal proprio vissuto senza regola e senza morale è proprio il Padre. In entrambi i casi la figura del Signore, del Padre «aiuta a far luce e ad aprire una prospettiva nuova» di perdono che rende però i protagonisti consapevoli dei propri errori.


Un approccio psicologico al legame creativo è quello offerto dalla dottoressa Monica Ferri psicologa e psicoanalista responsabile del centro Psychè: «il costituirsi di un legame è una cosa che richiede un processo che parte dall’inizio della vita e prosegue nel tempo attraverso determinate condizione di maturazione, ambientali relazionali». La dottoressa, in proposito, ha posto un quesito: «Cosa accadrebbe se alla nascita di un bambino non ci fossero le braccia di una madre ad accoglierlo?». Ma la funzione di protezione è svolta anche dal padre: il bambino, anche se non è consapevole della sua esistenza lo percepisce tramite la madre stessa. Quando, però, «certi contenuti del passato non sono stati elaborati dalla coppia, il figlio sentirà che non è parte attiva della relazione».
Del successivo discorso del dott. Gianfranco Trippi, psicologo e psicoanalista, membro del gruppo Psychè la parte di personale contributo è la più importante: un disegno, due linee parallele e quattro tondi. "è un koala che si arrampica sul tronco": c’è un vuoto e nello stesso tempo possiamo immaginare: "poter pensare all’avventura di un bambino - rappresentato dai quattro tondi che sono le manine del koala - che assume la propria identità di persona, di individuo e alla madre - il tronco - che mitiga "i primi, rozzi, primitivi dati" che provengono dai sensi del piccolo.
Dopo i tre interventi ampio spazio per il dibattito mentre la cornice museale del conservatorio con il dipinto di Lodovico Cardi detto Il Cigoli e la parte culinaria con il buffet hanno contribuito a portare un clima accogliente al convegno. L’evento si è concluso, in serata, con la relazione dei vari gruppi di lavoro costituiti nel pomeriggio.

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